Il Lagaccio lascia i partiti e si fa il comitato anti moschea

Il Lagaccio lascia i partiti e si fa il comitato anti moschea

Moschea? No, grazie. La battaglia al Lagaccio continua. Ieri, nel tardo pomeriggio, si è tenuta un'assemblea pubblica, durante la quale è stata ufficializzata la nascita del «Comitato dei cittadini del centro est». «Rappresentiamo l'ottanta per cento della popolazione del quartiere, e siamo nati spontaneamente perché non ne possiamo più delle scelte del sindaco - dice Felice Ravalli, presidente del comitato -. Qui al Lagaccio siamo sempre stati abbandonati dalle istituzioni, eppure da trent'anni, continuiamo a proporre progetti per riqualificare il quartiere, a partire dall'impianto sportivo Felice Ceravolo, alla caserma Gavoglio, e all'attuale area nella quale hanno intenzione di costruire la moschea. Abbiamo bisogno di servizi e vogliamo essere ascoltati. La Vincenzi invece non tiene conto delle nostre esigenze, e prende delle decisioni scavalcando persino il Municipio e dando ascolto ai musulmani e ai centri sociali».
Seimila sono attualmente le firme raccolte per dire no alla costruzione della moschea.
«Rappresentiamo la gente di Oregina, di San Teodoro, del Lagaccio e di una parte di Castelletto - dice Enzo Cincotta, consigliere del comitato -. Durante la seduta in consiglio comunale del 3 marzo ci siamo sentiti presi in giro dal sindaco e dagli assessori. Noi chiediamo rispetto per i nostri diritti di cittadini».
Rispetto, che non ha ricevuto da parte della sindaco neppure il presidente del Municipio di Centro Est. «Non siamo stati consultati - tuona Aldo Siri -, ci hanno scavalcato. Il sindaco non si rende conto di quello che succederà. La tensione è alta e sono sinceramente preoccupato che tutto ciò finisca in uno scontro fisico. Per prima cosa chiediamo di essere ricevuti dalla Vincenzi per un confronto che fino ad oggi non c'è stato. Quello che mi rammarica è che un primo cittadino dovrebbe pensare alla gente senza anteporre interessi di partito e ideologie politiche».
Gli fa eco Milena Pizzolo, assessore municipale al territorio: «C'è un chiaro buco istituzionale - dice -. Nessuno ancora si è degnato di rispondere ad una nostra lettera del 2 febbraio scorso.Da palazzo Tursi c'è, nei nostri confronti, il più completo silenzio, però sappiamo che la Vincenzi si è incontrata diverse volte con i rappresentati del centro sociale “Terra di Nessuno”, con gli islamici e con altre associazioni politiche di sinistra».
Il malcontento tra i cittadini è destinato a crescere giorno dopo giorno, così come la paura di minacce e intimidazioni. «L'area destinata alla moschea continua ad ampliarsi - aggiunge la Pizzolo -. Sono arrivati a pretendere 2000 metri quadrati a scapito dell'intera vivibilità del quartiere». «Da tantissimi anni abbiamo aspettato pazientemente che l'amministrazione comunale ci venisse incontro per realizzare i nostri progetti - aggiunge Ravalli -, ed ora, l'equilibrio che abbiamo faticosamente conquistato rischia di spezzarsi».


Ma oltre ai cittadini resiste la mobilitazione della Lega Nord: domani alle 16 ai giardini Don Acciai (via Napoli, angolo via Vesuvio) ci sarà un concerto di protesta a cui parteciperanno i Zenatica, gruppo popolare genovese e Zuleika Morsut, cantante friulana miss camicia verde 2007. Verranno offerti focaccia, vino bianco e salumi.

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