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«Lamentarsi dei figli è diventato un tabù Io invece lo dico: mia figlia è una iena»

Francesca Del Rosso, il suo libro, «Mia figlia è una iena» (ed. Kowalski), è provocatorio o coraggioso?
«Realistico. Mia figlia ha 4 anni ed è una iena. Angelica è bionda con occhi azzurri, ma indole da diavoletto».
Cosa avrà combinato in 48 mesi?
«Ha cominciato in ospedale a strillare appena nata e neppure in nursery la volevano. Dovevo tenerla sempre con me senza poter riposare 5 minuti. Era una sirena ambulante».
Gli strilli vanno messi nel conto.
«Sì, ma poi è stato peggio».
Dunque se tornasse indietro...
«Ho fatto di più. Siccome peggio di così non mi poteva andare, ho azzardato il bis. Ed è venuto fuori Matteo, buonissimo».
Allora far la mamma non è così male.
«È una gran fatica, diciamocelo. Molti lo pensano, ma non hanno il coraggio di dirlo. I figli sono spesso dei rompiballe, insopportabili».
Adesso si mette a parlare come i francesi che fanno lo sciopero del pancione.
«Una delle ideatrici dell’iniziativa però ha due figli. Questa forma di protesta in parte è un atteggiamento. Però è anche un modo per rompere un tabù: dire apertamente che i figli spesso creano un sacco di problemi tra lavoro, case e portafogli. Insomma le mamme sono stremate».
Cosa consiglia nel suo manuale?
«Odio i manuali. Ma questo è a capitoli brevi, da leggere in pochi minuti quando ci chiudiamo in bagno per isolarci dalle iene. E racconto la mia esperienza offrendo suggerimenti».
Sulla nanna, per esempio?
«I bambini sono come gli animali, vanno addestrati. Se fatichi a resistere al pianto, mettiti i tappi e convinciti che il neonato si fa i polmoni».
Paolina Bonaparte diceva: «La prima metà della vita è rovinata dai genitori, la seconda dai figli».
«Forse è eccessivo. Però ogni tanto bisogna scappare e delegare.

A mio marito dico sempre: sui figli, metà oneri e metà onori».

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