Il partito di Fini? «Una satrapia. Sono stato uno dei primi a entrare in Futuro e libertà e adesso credo di essere il primo a uscirne». Con queste parole lassessore Gianpaolo Landi di Chiavenna ha annunciato ieri il suo «ritorno nel Pdl». E la sua disponibilità ad appoggiare dallinterno del partito la candidatura di Letizia Moratti a sindaco di Milano. Messa a rischio, invece, dalla probabile scelta di un candidato, magari Gabriele Albertini, alla testa di un terzo polo. Che, secondo Landi, potrebbe anche contare sullappoggio esterno del Pd. E poi lamenta «la mancanza della definizione di una direzione di marcia e di un perimetro allinterno del quale il nuovo partito si sarebbe dovuto muovere». In concreto? «Mi hanno preoccupato - spiega - le parole con cui lonorevole Carmelo Briguglio ha cominciato a parlare di alleanze allargate al Pd e anche oltre il Pd». Una «posizione politica equivoca» di Fli, aperta ad accordi dubbi «come quella in Sicilia con in Pd e lMpa di Raffaele Lombardo». Una «scelta importante» secondo il coordinatore nazionale Ignazio La Russa che ancora una volta offre unarmistizio ai futuristi. «Spero che il gesto di Landi - spiega - possa far riflettere tutti, Fini in testa». Di incoerente retromarcia» parla invece il responsabile regionale di Fli Giuseppe Valditara che, invece, dice di «apprezzare la serietà politica di Barbara Ciabò che ha respinto al mittente le lusinghe e le pressioni ricevute da Daniela Santanchè».
Nessuna pressione su esponenti del Fli, replica la Santanchè, «anche perché a noi del Pdl non interessa il pallottoliere, piuttosto una maggioranza numerica, ma politica. Mi spiace che i miei colloqui con persone amiche vengano strumentalizzati».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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