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L'armonia dell'universo in un orologio

Costruito con gli stessi rapporti della spirale di una conchiglia

L'armonia dell'universo in un orologio

1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144, 233. A molti, il significato di questa sequenza di numeri sfugge. Si tratta della successione di Fibonacci, matematico pisano vissuto tra il XII e il XIII secolo. Una successione che Keplero sviluppò, scoprendo che il rapporto fra due numeri consecutivi della stessa, approssimava via via sempre più precisamente ad un numero, definito «aureo», ossia 1,618. Il numero nel quale si condensava la «divina proporzione» di Luca Pacioli, anche lui matematico vissuto nel Rinascimento. Proprio in un testo del Pacioli, s'imbatté, nel 1969, il giovanissimo, appena diciannovenne Michel Parmigiani, promettente maestro orologiaio della Val-de-Travers, culla della straordinaria tradizione elvetica del segnatempo, e ne rimase folgorato, scoprendo Fibonacci e la magia geometrica di una proporzione che possiamo ammirare nella natura e nell'architettura. Più di 20 anni dopo, professionista affermato, Michel, passeggiando su di una spiaggia in Malesia, fu colpito da una conchiglia, il cui mantello presentava tratti circolari concentrici a spirale. Quando si trovò a disegnare il primo orologio della neonata «sua» Maison Parmigiani Fleurier, nel 1996, si ricordò della spirale, che la natura aveva «tracciato» sulla corazza di quel mollusco, tratto di congiunzione tra i vertici dei lati di rettangoli in rapporto aureo tra loro, composti l'uno sull'altro. Sulla curvatura così ottenuta disegnò le anse, le scanalature delle colonne ioniche gli ispirarono gl'incavi della corona e le godronature della lunetta, le cui cornici circolari bombate si richiamano ai tori, ossia le basi delle suindicate colonne, collocati sul plinto. Proprio per questo chiamò quell'orologio Toric. Una storia affascinante che Michel ha raccontato alla Galleria 28 a Roma durante un'esposizione, in collaborazione con Hausmann & Co. (storico retailer, partner della Maison), che ha ripercorso la storia del Toric, da eccezionali complicati, fino agli ultimi nati, ossia il Chronomètre (in oro bianco o rosso, in entrambi i casi con quadranti nero o bianco) e l'Hémisphères Rétrograde (in oro rosa con quadrante bianco), in cui sono adottati ulteriori accorgimenti per esplicitare al massimo, sul polso, la sintonia armonica dell'insieme. Nel Chronomètre, il calibro automatico di manifattura, il PF331, espressivo anche della data al 6, è certificato Cronometro dal COSC. Nell'Hémisphères Rétrograde, la funzione GMT è espressa visualizzando entrambi i fusi orari in ore/minuti (calibro PF317, automatico, lanciato nel 2010 e «prima mondiale»), grazie ad un virtuosismo tecnico che consente, estraendo la corona al 2, di sganciare il modulo preposto alla gestione del secondo fuso orario (al 12) e di procedere, indipendentemente dall'ora principale, alla sua regolazione.

A ciò si aggiunge un calendario retrogrado istantaneo, indicato dalla terza lancetta centrale.

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