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L'arringa di Montezemolo: l'Italia non ne esce bene, però il mercato è sovrano

Il titolo continua la sua corsa in Borsa. Le ipotesi di rastrellamento. Rush finale per il consiglio di amministrazione. Buora incontra gli americani

L'arringa di Montezemolo: l'Italia non ne esce bene, però il mercato è sovrano

Milano - Telecom Italia continua la sua corsa in Borsa, mentre la presentazione delle liste per il consiglio di amministrazione è al rush finale: la scadenza è fissata per stasera. Intanto ieri Carlo Buora ha incontrato i possibili futuri partner americani. Per quanto riguarda Olimpia, l’intenzione annunciata è quella di confermare gli uscenti, salvo quelli che non si ripresentano: in particolare, non dovrebbero essere della partita Francesco Denozza, Marco Onado e Luigi Roth. Quanto a Hopa-Holinvest, la sorpresa sarebbe Renzo Capra, numero uno di Asm: più prevedibile la candidatura di Cesare Giovanni Vecchio, presidente di Fingruppo. Pronta, infine, anche la lista di Assogestioni formalizzata nella giornata di ieri.

Sul caso Telecom per la prima volta è intervenuto anche il presidente degli industriali Luca Cordero di Montezemolo: le regole di mercato devono essere sempre il punto di riferimento, ha detto, anche se da questa vicenda il sistema Italia «non esce bene». Il mercato sembra comunque premiare l’ipotesi di un nuovo scenario per l’operatore telefonico, a prescindere dagli attori: archiviato lunedì un rialzo superiore ai nove punti e mezzo percentuali, Telecom ha vissuto una nuova seduta positiva avanzando dell’1,41% a 2,37 euro. Il prezzo offerto da At&t e America Movil per le azioni detenute da Olimpia è di 2,82 euro. E dietro la girandola di scambi (sono passati di manopiù di 500 milioni di pezzi, pari al 3,8% del capitale ordinario), oltre al fisiologico riposizionamento dei portafogli, potrebbero esserci acquisti da parte di soci intenzionati a creare una minoranza di blocco in assemblea. Lo ipotizza ad esempio Euromobiliare che, oltre a ritenere molto improbabile che Mediobanca e Generali siano disposte a pagare il prezzo offerto da At&t e America Movil e quindi a esercitare il diritto di prelazione previsto dal patto di consultazione con Olimpia, sottolinea come ad esempio le due società piùHopagià detengano il 9% circa del capitale Telecom.

Insomma il capitolo assemblea potrebbe riservare qualche sorpresa. Le banche d’affari, frattanto, hanno aggiornato i target price (prezzo obiettivo, ndr) su Pirelli e Telecom sulla base delle sinergie che deriverebbero dalla cessione oltreoceano. Societé Generale ad esempio ha alzato il target price di Pirelli a 1,02 da 0,9 euro, confermando il rating buy, mentre per Telecom il target è stato portato a 2,57 da 2,5 euro. E per GoldmanSachs, che ha confermato Telecom nella propria conviction sell list (azioni da vendere subito, ndr) con target di 1,84 euro, è chiara la logica di America Movil che, attraverso l’alleanza con Telecom, punta ad aumentare la propria influenza sul mercato brasiliano.

Intanto, però, si è appreso che America Movil rischia di incappare nelle norme antitrust se acquisterà le operazioni della Tim in Brasile, perché potrebbe superare il 50% del mercato. E intanto le diplomazie bancarie sono tornate al lavoro. Anche sotto la pressione della politica, gli istituti di credito potrebbero presto tornare in gioco, magari con la sponda di un socio industriale, e sedersi formalmente al tavolo della trattativa.

Per il momento i riflettori sono ancora rivolti su Intesa-SanPaolo e Mediobanca (che ha oggi in programma l’esecutivo), che potrebbero alla fine unire le forze, anche se molto lavoro resta da fare per fondere due strategie fino a ieri divergenti.

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