«Cinque milioni di euro lanno. Dieci miliardi di vecchie lire che il Comune spende a beneficio dei cosiddetti nomadi invece che destinare a ben altre priorità». Il capogruppo della Lega Nord a Palazzo Marino, Matteo Salvini, è furente. Ha fatto i conti in tasca alla Giunta Moratti e, «nonostante il silenzio assordante» sullargomento, ha stilato la nota spese dei rom in città. «Solo una stima - continua Salvini - del denaro pubblico gettato via nella gestione e manutenzione di baraccopoli destinate a rimanere un problema per Milano». Le cifre raccolte dai leghisti si riferiscono in primo luogo ai 411mila euro investiti nel 2006 per interventi di spesa corrente e in convenzioni ad associazioni di terzo settore, al milione e mezzo corrisposto ai vigili urbani per il controllo dei 9 campi regolari e dei 21 insediamenti abusivi spalmati sul territorio cittadino, ai 500mila girati allAmsa per la pulizia delle aree interessate, ai 250mila destinati allUfficio nomadi (tre dipendenti). Solo lungo via Triboniano si sono versati due milioni di euro in due anni. «Uno spreco enorme» per Salvini, che prospetta «il vincolo di mandato per il sindaco Moratti e il braccio destro Moioli. Prima o poi dovranno rispondere ai milanesi sulla riuscita di simili operazioni, che vanno contro il programma votato a maggio». La visione della Lega non ammette compromessi: «Basta coi campi nomadi. Chi nomade non è, faccia richiesta di alloggi popolari come qualsiasi cittadino. Per gli altri, si attrezzino non più di 5 aree di transito a permanenza massima di un mese».
Davide Boni, capodelegazione del Carroccio in Giunta regionale, preannuncia scenari «apocalittici» in Triboniano. «I container non basteranno ad accogliere tutti, col risultato che altre centinaia di rom occuperanno le zone limitrofe. E per i residenti saranno guai».
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