Legalità? Ferrante si scopre buonista

L’aspirante inquilino di Palazzo Marino scavalca a sinistra il sindaco di Bologna. Sì, Bruno Ferrante è più a sinistra di Sergio Cofferati. Posizione obbligata per acchiappare i consensi di Rifondazione che mal digerirebbe come sindaco un uomo d’ordine. E se Cofferati non fa sconti a nessuno, «chi viola le regole sbaglia e basta», l’ex prefetto arriva a criticare la tolleranza zero, «non vogliamo la sicurezza che militarizza, la legalità è riscoprire la città e riappropriarsi degli spazi pubblici». Buonismo offerto alla platea del Big Talk della Margherita ma pensato per Dario Fo e i suoi supporter, quelli di Rifondazione sempre favorevoli alle okkupazioni nel nome della giustizia sociale. Occasione anche per chiedere a Fo una tregua, «basta polemiche, non facciamoci la guerra tra noi».

Richiesta che resta senza risposta, come la decisione sulla lista unitaria ds e Margherita, chiesta però a gran voce da Prodi: «A Milano si deve fare la lista unitaria». La Margherita, intanto, pensa a un prosindaco per meglio «tutelare» Ferrante dall’egemonia diessina. Chi? Ma il vicepresidente della Provincia, Alberto Mattioli, che avrebbe ricevuto l’ok da Rutelli.

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