«Lei non sa chi sono io» ma l’inglese ubriaca finisce in Questura

Chissà come si dice «Lei non sa chi sono io» nell’idioma britannico. Perché tra un «shit» e un «fuck», la poco romantica donna inglese ha farfugliato qualcosa relativo al padre «minister». Qualifica che secondo lei le avrebbe consentito di ubriacarsi, fare il diavolo a quattro in albergo e insultare i poliziotti. Alla fine figlia di «minister» o meno è stata identificata e denunciata. Il resto è un problema del padre. Chiunque esso sia. Perché con cognome della ragazza non risulta nessun membro del governo di sua Maestà.
Protagonista di questa notte ad alto tasso alcolico Kathryne Emily Andrews, 25 anni, cittadina britannica che verso le 2.30 si è presentata all’hotel Madison di via Gasparotto 8, a due passi dalla stazione Centrale. La ragazza era evidentemente su di giri, anzi come scriveranno poi gli agenti, aveva «alito vinoso, linguaggio sconnesso e andatura barcollante». Pretende di salire nella camera di un amico, ma viene fermata poiché non risulta sulla lista dei clienti e non ci sono camere libere. Ma la signorina inizia a insultare e gridare. Costringendo il portiere a chiamare il 113.
Agli agenti che provano a calmarla la ragazza riserva lo stesso trattamento lasciandosi a andare a frasi tipo «policemen shit» e «fucking policemen». Evitiamo la traduzione. Ma soprattutto che lei è una persona importante e quindi non intende esibire i documenti.
Dettaglio che non le evita di essere portata in questura dove viene identificata attraverso una patente britannica. Mentre gli agenti stanno completando la denuncia per «ubriachezza molestia, minacce e oltraggio a pubblico ufficiale» arriva la telefonata di un sedicente consigliere dell’ambasciata inglese che chiede notizia della sua connazionale arrestata. Gli viene risposto che non c’è alcuna arrestata, bensì solo una ragazza denunciata e presto rilasciata.
A questo punto si apre un piccolo giallo: a nome Andrews non risulta alcun membro della compagine governativa britannica.

Quindi o la ragazza, oltre che ubriaca, è anche bugiarda o il famoso «minister» non si riferisce al padre ma alla madre. In ogni caso non è più un problema delle autorità italiane, ma dei genitori, ministri o meno che siano.

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