Un'accoglienza così proprio non se l'aspettava. Sono bastati cinque mesi e quattro gol per conquistare la Nord e così quando mercoledì sera ha fatto il suo ingresso a Villa Piantelli per la festa del Ferraris, il coro con il suo nome è partito all'unisono. Proprio come in una fiesta sudamericana il calore rossoblù ha avvolto Julio Cesar Leon ospite d'onore del compleanno numero 96 dello stadio Luigi Ferraris organizzato dal Genoa Club Figgi du Zena. «Beh non mi aspettavo tutto questo affetto - ha confessato l'attaccante honduregno - sono felice anche se so di dover fare ancora molto». Guarda le foto della storia rossoblù Leon e sorride riconoscendo Claudio Onofri ora opionista tv poi gli mostrano le foto di un derby del passato e gli dicono: «A questi ne devi fare quattro». Lui, berettino bianco in testa con la visiera girata e bermuda chiari, sghignazza e racconta il suo rapporto proprio con lo stadio di Genova. «Quando sono venuto a giocare qua con la Reggina - ha dichiarato - ho sognato dentro di me di volerci tornare da padrone di casa. Ora che ci sono spero di poterci giocare a lungo».
Già il Ferraris e la sua forza che in questo campionato ha consentito di bruciare record e di inseguire sogni. Ma adesso, prima dell'incontro con il Napoli conta la forza in trasferta quella che ha consentito di vincere a Frosinone. «A Bari non sarà per niente facile - ha dichiarato il sudamericano - ma come sempre andremo a giocare per vincere». Ieri la squadra si è allenata a porte chiuse davanti agli occhi del presidente Enrico Preziosi che è piombato a Pegli per sbrigare alcune pratiche e seguire la preparazione del suo Genoa in vista della trasferta in Puglia. Il massimo dirigente rossoblù ha potuto così apprezzare i miglioramenti di Adailton che ha ricevuto una pre-convocazione in attesa di quella ufficiale che dovrebbe arrivare oggi prima della partenza per Bari. L'allenamento di ieri ha anche confermato il completo recupero di Bega mentre resteranno a Genova Stellini e Juric.
Una nota triste è intanto la scomparsa di Franco Viviani, ex tecnico rossoblù, creatore dello slogan «Di che colore è il cielo? Rossoblù». È morto la notte scorsa, a 77 anni.
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