Claudia Passa
da Roma
Un colpo di grazia. Quasi cinque ore di audizione, foto e documenti a supporto, una «puntigliosa ricostruzione» davanti alla quale anche il Parlamento ha dovuto riconoscere che col falso dossier sullo shopping nucleare di Saddam i nostri 007 centrano meno che niente. Anche perché le prime informazioni su possibili traffici di uranio risalgono al 1999 (governo DAlema, Gianfranco Battelli capo del Sismi) e la prima comunicazione ufficiale è del 21 settembre 2001, quando al vertice dellintelligence militare sedeva ancora lammiraglio noto alle cronache per il caso Mitrokhin.
Il faccia a faccia di Nicolò Pollari e Gianni Letta col Comitato di controllo sui Servizi segreti ha fatto piazza pulita delle ricostruzioni che avevano dipinto gli 007 come dispensatori planetari di bufale, disposti a far carte false affinché il governo potesse compiacere gli alleati Usa a caccia di una pistola fumante per dichiarare guerra.
A Palazzo San Macuto sè parlato di tutto: dallestraneità del neoconservatore Michael Ledeen allincontro di Pollari con Condoleezza Rice, dalle mosse dellemittente americana Cbs con Rocco Martino al «contatto» nellambasciata nigerina offerto («a titolo assolutamente personale») da un ex ufficiale del Sismi, in pensione dal gennaio 2002 e fuori dallAntiproliferazione dal 97, fino a lui, lex carabiniere Martino, che girò a Panorama il falso dossier. Ma, soprattutto, sè focalizzata lattenzione sul ruolo giocato dagli agenti francesi, che avevano Martino sul libro paga, e con lui si incontravano regolarmente mentre il Sismi ne seguiva le mosse.
I commissari hanno avuto un sobbalzo quando fra le pieghe della spy story è emerso che oltre ad avere intervistato Martino (senza mai trasmettere il filmato) la Cbs avrebbe avuto un ruolo anche nella sua «trasferta» allestero, quando la polizia giudiziaria italiana aveva già mosso i primi passi per contattarlo. L«ombra» di Martino campeggia nelle dichiarazioni dei commissari, ora come «personaggio che ha ottenuto più attenzione di quella che avrebbe meritato ma non è stato avallato dal Servizio» (Maurizio Gasparri, An), ora come protagonista di «unattività fraudolenta, manovrato dalla Cbs che non ha portato a compimento lopera» (Fabrizio Cicchitto, Fi). Qualche sostenitore del «teorema Nigergate» è uscito gongolante da San Macuto. A chi gli chiedeva se il Sismi avesse avvertito gli alleati sulla circolazione della bufala, il presidente Enzo Bianco ha infatti risposto che «questa vicenda non è venuta fuori durante i lavori».
Ma sono ancora una volta le date a smentire ogni illazione sul silenzio del Sismi sulle lettere false. Non solo e non tanto per quellaudizione di Pollari al Copaco di fine 2002 quando il capo del Sismi aveva calcolato in 5 anni il tempo minimo necessario a Saddam per completare larmamento nucleare. Ma soprattutto perché, se la «patacca» viene immessa nel circuito Usa dalla giornalista di Panorama che nellottobre 2002 la consegna allambasciata di via Veneto, per i nostri Servizi - come per il resto del mondo - la certificazione del falso arriva il 3 marzo 2003, dallAiea, quando il discorso sullo stato dellUnione di George Bush è già storia. È con il sigillo dellAiea che la «bufala» diventa nota al Sismi come alle agenzie di intelligence di tutto il pianeta.
A quel punto, gli 007 informano la magistratura. A luglio, quando le prime ricostruzioni giornalistiche chiamano in causa il Sismi, la Procura di Roma apre un fascicolo, oggi in dirittura darchiviazione. Indaga anche lFbi, e dopo due anni oltre a scagionare completamente lItalia, ringrazia Pollari per la preziosa collaborazione.
Il resto è storia di questi giorni. «Letta e Pollari - ha riferito ieri Bianco - hanno negato con ogni determinazione di aver svolto un qualche ruolo nella fabbricazione del dossier». Per il vicepresidente del Copaco Gasparri, «è stata completamente smontata la campagna denigratoria e infondata, spiacevole in un momento di emergenza terroristica». Cicchitto dietro la campagna stampa vede «unoperazione di destabilizzazione nei confronti del Sismi, basata su informazioni false o manipolate». Non ha dubbi neppure il senatore Gigi Malabarba (Rifondazione comunista), per cui «chi coinvolge il Sismi ha altre finalità».
Nicolò Pollari ha vinto il round. Con lui il governo, accusato daver usato il Servizio come «braccio armato» e fabbrica di falsi per compiacere lamico Bush. Agli 007 è arrivata la stima unanime del Comitato parlamentare.
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