L'Europa all'Fmi: "Aumenti le risorse" E dà fiducia a Monti"

Rehn: "Inizia un periodo cruciale di dieci giorni per l'eurozona". Juncker: Bene le riforme dell'Italia, ma servono misure aggiuntive

L'Europa all'Fmi: "Aumenti le risorse" E dà fiducia a Monti"

Secondo giorno a Bruxelles per Mario Monti. Nella sede del Consiglio europeo è iniziata la riunione dell'Ecofin. I ministri dell'Economia dei 27 Paesi della Ue affronteranno quello che Olli Rehn definisce "un periodo cruciale di dieci giorni per completare e concludere la risposta dell'Unione europea alla crisi". Il lavoro, secondo il commissario agli Affari economici e monetari, ora andrà avanti su due fronti: da un lato l'eurozona deve avere un sistema di protezione sufficientemente credibile per contenere le turbolenze del mercato, dall'altro è necessario rafforzare ulteriormente la governance economica. Solo allora sarà possibile parlare di Eurobond.

Per questo motivo, Rehn chiede al Fondo monetario internazionale di aumentare le risorse: "Stiamo discutendo con la Lagarde di questo". Aumenta intanto il campo di applicazione del Fondo di salvataggio dell’Eurozona (Efsf), dopo il via libera dell'Eurogruppo. Presto saranno inoltre messi in piedi due nuovi strumenti che, usando la leva finanziaria, dovrebbero aumentarne di la potenza di fuoco: "Entro dicembre", assicura Jean-Claude Juncker, verrà attivata una "protezione parziale dal rischio" per i titoli di Stato dei paesi dell’Eurozona sotto l’attacco dei mercati: il Fondo darà maggiori garanzia alle nuove emissioni (pari al 20 o al 30 per cento del loro valore nominale) in modo da renderle più attrattive per gli investitori. A gennaio poi, sarà istituito un nuovo "Fondo di co-investimento" che potrà intervenire direttamente sui mercati per acquistare i titoli di debito dei paesi in crisi e, se sarà necessario, per il finanziamento della ricapitalizzazione delle banche. Il nuovo Efsf, potenziato con capacità d’intervento molto più ampie, continuerà però ad avere risorse limitate che non basterebbero a fermare il contagio della crisi alle economie maggiori dell’Eurozona. L'unico modo per evitare scenari peggiori di quello attuale sarebbe, secondo molti osservatori, quello di un intervento della Banca centrale europea sui mercati secondari dei bond, ogni volta che sarà necessario per raffreddare l’aumento degli interessi pagati dai paesi sotto attacco.

Piena fiducia, invece, a Mario Monti che, secondo Rehn "ha sottolineato con chiarezza che il suo governo assumerà le necessarie decisioni per giungere al pareggio di bilancio nel 2013". Nonostante questo, il commissario ha ribadito che "in Italia c'è un certo bisogno di misure di consolidamento fiscale". Ottimista anche Juncker secondo cui il governo italiano "sarà in grado di realizzare il programma presentato all’Eurogruppo.

Riconosciamo i recenti progressi compiuti dall’italia con l’anticipazione del pareggio di bilancio al 2013, l’approvazione dei due pacchetti economici, la garanzia di un surplus primario del 5%, l’emendamento nella costituzione sulle regole di bilancio: si tratta di una buona base per un programma ambizioso"

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