(...)esigenze delle famiglie. Con questa legge diamo impulso al settore edilizio, favorendo una ripresa delledilizia di qualità, migliorando il patrimonio residenziale esistente dal punto di vista estetico, funzionale e sotto il profilo energetico e ambientale».
Già, oltreché alle ricadute positive sia per quanto riguarda leconomia che loccupazione, chiosa il presidente lombardo «vogliamo accrescere il bello, l'eco-compatibile, il risparmio energetico, il lavoro». Secondo i dati di Regione Lombardia linsieme degli investimenti potenziali è stimato tra 5,8 e 6,5 miliardi di euro, con una ricaduta sullindotto occupazionale pari a trentamila nuovi posti di lavoro e, ancora, con un risparmio annuo sul profilo energetico valutabile in circa 44 milioni di euro.
Evidente la «strategicità» della legge lombarda che, osserva lassessore Davide Boni consente di «intervenire solo sugli edifici esistenti» e, attenzione, «non di utilizzare nuove aree»: «Siamo lunica Regione in Italia a tutelare i centri storici. Infatti, si possono solo sostituire edifici non coerenti con le caratteristiche storiche, architettoniche, paesaggistiche e ambientali, previo parere vincolante delle Commissioni regionali per il paesaggio». E continua lassessore al Territorio «la Lombardia tutela con questa legge le aree naturali dove non si potrà intervenire e le zone inserite nei parchi regionali, dove si applica la riduzione di un terzo dellincremento massimo consentito degli edifici esistenti».
Chiaro il messaggio, la scelta di Regione Lombardia di non consumare suolo e di lasciare ai Comuni a possibilità di individuare zone del proprio territorio in cui non applicare la nuova legge.
Ma la nuova legge è poi una grande opportunità, commenta lassessore alla Casa e Opere Pubbliche, Mario Scotti, «per i soggetti pubblici che avranno 24 mesi di tempo per predisporre i progetti di riqualificazione».
Annotazioni su un progetto che cambia il rapporto delledilizia in Lombardia e che, in sintesi, individua quattro tipi di intervento. Il primo è il recupero e riutilizzo a scopo residenziale di volumetrie abbandonate, sottoutilizzate o che attualmente hanno altra destinazione. Interventi pari a circa 1.700.000 metri cubi per un investimento tra 487 e 527 milioni di euro.
Il secondo tipo di intervento prevede lampliamento fino al 20 per cento del volume di edifici mono e bifamiliari, che si stima in Lombardia siano nuove volumetrie per circa 5.600.000 metri cubi complessivi e investimenti di circa 2,5 miliardi di euro. La terza possibilità è la demolizione e ricostruzione di edifici residenziali e produttivi, con bonus volumetrico sino al 30 per cento del volume preesistente, aumentabile al 35 in presenza di adeguate dotazioni di verde. Volumetria residenziale da edificare pari a circa 1.800.
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