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Libia, donne incinte e bambini per impedire i raid occidentali

La strategia dei terroristi mira ad annullare il vantaggio aereo della Coalizione, facendo leva sul rispetto delle regole di ingaggio degli occidentali, le cui violazioni comporterebbero delle sanzioni

Libia, donne incinte e bambini per impedire i raid occidentali

Gli operatori dei Navy Seal e della SAS/SBS, continuano a coordinare i raid aerei in Libia con l’obiettivo di riprendere la città assediata di Sirte, roccaforte dello Stato islamico sulla costa mediterranea. L’ultimo attacco aereo ha confermato una prassi divenuta consuetudinaria tra le fila dell’Isis: donne in gravidanza e bambini utilizzati come scudi umani all’interno delle strutture del Califfato.

Poche ore fa le forze speciali occidentali hanno coordinato un raid aereo, avvenuto alle prime luci dell’alba di sabato scorso, contro quelle che sono definite in gergo “kill boxes”, aree con alta densità di ostili. Sono stati proprio gli osservatori avanzati della SAS, grazie alle loro telecamere ad infrarossi, ad individuare la presenza di donne (numerose quelle in stato interessante) e bambini, trattenuti in ostaggio durante la notte per scongiurare possibili raid aerei contro le strutture sensibili dei terroristi a Sirte. La kill boxes identificata in un’area urbana di sei miglia quadrate è stata colpita in prevalenza dai Mig e dagli elicotteri Hind dell’aviazione libica, in un’operazione congiunta che ha coinvolto anche le unità armate della guardia costiera del paese nordafricano.

Gli operatori dei reparti speciali inglesi ed americani sono schierati a Malta e Cipro a supporto delle missioni in Libia. Misurata, a 150 miglia da Sirte, ospita il contingente avanzato SAS/SBS e Navy Seal. Il compito degli osservatori in territorio ostile è essenziale per coordinare gli attacchi aerei e limitare le vittime tra i civili. Le rilevazioni degli operatori in ruolo J-TAC, Joint Terminal Attack Controller e battle-space management, effettuate con telecamere a ricerca di calore di ultima generazione, confermano la costante presenza di molte persone inermi, trasformate dai terroristi come scudi umani durante la notte. La subdola strategia dei terroristi a mira ad annullare o comunque limitare il vantaggio aereo della Coalizione, facendo leva sul rispetto delle regole di ingaggio degli occidentali, le cui violazioni comporterebbero delle sanzioni al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. L’attuale forza jihadista in Libia è stimata in seimila unità. I 50 operatori dello Squadrone C dello Special Boat Service, operano con i 200 elementi della SAS già presenti sul terreno da diversi mesi. Lo Special Boat Service opera congiuntamente con la SAS in operazioni classificate in territorio nemico. Le forze speciali francesi, invece, sono schierate nella base aerea di Benina, ad est di Bengazi, principale avamposto del generale Khalifa Belqasim Haftar. Stabilizzato l’asset tattico, l’obiettivo sarà quello di conquistare la roccaforte costiera, a soli 200 miglia dall’Europa.

Jamming strike su Sirte

Sirte è ripetutamente colpita da “jamming strike” dei Boeing RC-135 della RAF. Lo spettro elettromagnetico a terra è costantemente disturbato dai trasmettitori VHF ed UHF che equipaggiano i Rivet. I trasmettitori ad alta potenza integrati nelle cellule dei velivoli spia inglesi, soffocano le frequenze del nemico.

Offuscando l’intera rete di comunicazione del gruppo jihadista, nell’area di Sirte è impossibile utilizzare internet, il cellulare o la radio.

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