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Sesso: per le donne inglesi non è piacevole

Secondo un recente sondaggio, per le donne inglesi tra i 25 e i 34 anni il sesso non sarebbe piacevole. Tra le preoccupazioni maggiori, gravidanze indesiderate e un ciclo mestruale doloroso

Sesso: per le donne inglesi non è piacevole

Per le giovani donne inglesi il sesso non è piacevole: a stabilirlo è un recente sondaggio inglese.

Secondo quanto riportato nei risultati della prima ricerca del Public Health England su circa 7.000 donne, i rapporti sessuali non sarebbero in grado di trasmettere il giusto grado di soddisfazione, in particolare per le appartenenti alla categoria di età 25-34 anni. Con lo scopo di calibrare la futura politica sulla salute riproduttiva della donna, l'organismo sanitario britannico ha messo in luce una situazione non particolarmente rosea per la popolazione femminile.

Nonostante il 65% delle intervistate abbia riferito di aver avuto rapporti sessuali nell'ultimo mese e il 12% negli ultimi tre mesi, l'attività tra le lenzuola non sarebbe stata delle migliori. Solo con l'aumentare dell'età i dati tornano a livelli più confortanti: a lamentarsi della mancanza di un sesso piacevole sarebbe stato infatti meno di un terzo del campione, in un lasso di tempo in esame di 12 mesi.

Al centro del sondaggio sono stati anche i metodi di contraccezione: per evitare gravidanze indesiderate, più della metà delle intervistate che ha dichiarato di praticare sesso utilizza almeno un metodo. In particolare, i metodi più utilizzati sono risultati la pillola contraccettiva e la spirale, entrambi con un terzo del campione. I dati non sono però particolarmente rosei: infatti, il 12% delle ragazze tra 16 e 24 anni non userebbe un regolare metodo contraccettivo, dato che sale al 33% tra le 35-44enni e al 45% per la fascia 45-54 anni.

Tra le preoccupazioni che mangiormente affliggono le donne britanniche ci sarebbe al primo posto quello di una gravidanza indesiderata, seguita da un ciclo mestruale poco gestibile, abbondante e poco doloroso.

Meno preoccupanti sono invece risultate la difficoltà di rimanere incinta e, non meno importante, contrarre malattie sessualmente trasmissibili.

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