Liguria magica, capace di stupire

Liguria magica, capace di stupire

Non esiste una sola Liguria. Ne esistono tante. E tutte perfettamente in grado di ammaliare, affascinare, stupire. Difatti: «La Liguria è un gioco di prestigio» scrive Federico Bini, direttore responsabile di «Meridiani» che ha appena dedicato una monografia documentata e sontuosamente illustrata alla regione. Dove - riconoscono i «foresti» che se ne innamorano - c’è tutto e il suo esatto contraltare: il mare e la montagna (montagna «vera», addirittura da esplorare e scalare); poi le due Riviere e, immediatamente alle spalle, le aspre colline dell’entroterra. Infine, oltre il «bel mondo» in superficie, c’è il sottosuolo con le caverne: le rotte arcane nella preistoria. Patrimonio ambientale dunque. Ma poi c’è anche il patrimonio culturale, quello enogastronomico, e, come trascurarli? il patrimonio musicale e quello poetico. Tradizione e attualità. Di tutto dà conto «Meridiani» che ha affidato a cronisti, scrittori e fotografi di vaglia un ampio itinerario dentro la Liguria, «visitando - promette e mantiene il volume (176 pagine, 6,30 euro) - i luoghi non comuni di una regione che si rinnova di continuo», a cominciare da Genova, «una delle più riuscite magìe del territorio». Con lo sguardo proiettato al futuro: «La città, mentre ha ritrovato i suoi nobili e antichi palazzi, i Rolli, eletti dall’Unesco patrimonio dell’umanità, continua a ripensare se stessa e a progettare come prendere spazi al mare e rinnovarsi». La panoramica - con tanto di cartina dettagliata in appendice - è ampia, e riserva non poche sorprese anche per chi nel territorio da Ventimiglia a La Spezia vive e lavora da tempo. Pagina dopo pagina - com’è del resto nella tradizione delle monografie di «Meridiani» (giunte alla tappa 157, ma il traguardo, per fortuna, è ancora lontano...) - ne scaturisce uno spaccato di Liguria che relega in archivio i luoghi comuni per privilegiare la scoperta concreta, reale e tutt’altro che riduttiva di luoghi, situazioni, personaggi (ce ne sono, eccome, intagliati come tanti cammei!). Un po’ guida e un po’ testo letterario, insomma, «Meridiani» descrive le «Ligurie» dei sentieri e dei sapori, dello sport e delle canzoni, dei musei e delle chiese, dei vigneti e dei sentieri, del Levante e del Ponente.

Che poi - forse sta proprio qui la magia - si amalgamano in un tutt’uno indissolubile. Da visitare sempre come la prima volta, suggerisce ancora Bini, «possibilmente senza bagaglio». Lasciandosi portare - aggiungiamo noi - dalla curiosità del viaggiatore, più che da quella del turista.

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