Liguria record per la bassa natalità

(...) Si registra quindi una leggera flessione nell’arco dei dodici mesi, ma già all’inizio del 2007 sono alcune decine le nuove cause presentate al Tribunale ecclesiastico della Liguria. La situazione rispecchia la media nazionale, secondo gli esperti, ma sui motivi che spingono le coppie a chiedere l’annullamento del matrimonio spicca quello di non volere avere figli. Lo scorso anno sono state emesse 125 sentenze, 116 quelle affermative, 9 espressamente negative, altre nove cause fermate per rinuncia o per inattività. Un totale dunque di diciotto cause infondate, considerate non poche dai giudici del clero per l’attività di filtro che operano gli avvocati, i quali non presentano una causa se non hanno la più fondata speranza dell’esito. Tuttavia, durante la relazione di ieri, monsignor Rigon ha sottolineato come i numeri possano apparire piccoli rispetto a quelli grandi delle separazioni che ogni anno vengono registrate in Liguria. Praticamente ce n’è una ogni due matrimoni celebrati. «Purtroppo – spiega il prelato – vuoi per sciocche e infondate prevenzioni, vuoi per vero disinteresse al problema morale, i nostri fedeli cristiani non si preoccupano del fatto di ritrovarsi separati e ancora meno non si pongono problemi nel riformarsi una nuova famiglia al di fuori di ogni regola religiosa. Mi permetto anche di fare un appello a tutti coloro che si occupano di pastorale. Occorre sollecitare coloro che si separano a volere verificare la possibilità di una dichiarazione di nullità del loro matrimonio fallito». Monsignor Bagnasco è intervenuto poi anche sui Pacs e sulla pastorale. «La famiglia è il cuore della società – spiega l’arcivescovo – è anche uno dei pilastri fondamentali dello Stato, una cellula irrinunciabile per tutti e quindi non bisogna sminuire l’unione d’amore fra due persone confondendola con altri tipi di unione. Per il matrimonio occorre che soprattutto i giovani si preparino e non affrontino questo percorso in modo superficiale. Per tutti ricordo il tema della preghiera contenuto nella lettera pastorale».
Sui motivi di nullità del matrimonio vagliati e accettati dal Tribunale ecclesiastico le statistiche della relazione presentata ieri, ne individua fondamentalmente tre. Il primo che domina da anni, è quello delle problematiche psichiche e psicologiche da rendere incapace la persona di esprimere consenso nuziale o di essere in grado di assolvere agli impegni essenziali di un matrimonio. Il secondo è quello dell’esclusione della prole, ovvero lo sposarsi non volendo avere assolutamente figli. Purtroppo anche in Italia è nato un movimento child free che propone di sposarsi e di essere non genitori spiegando che la maternità non è un obbligo. In Liguria, con il bassissimo tasso di natalità, questo dato spicca fra gli altri. Si calcola che fra dieci anni, negli Stati Uniti, il numero di coppie senza figli raddoppierà, mentre l’Onu pronostica che il calo demografico in Italia, nei prossimi decenni, sarà il più vistoso d’Europa, Liguria in testa.

Il terzo è quello della indissolubilità, ovvero la celebrazione del matrimonio per prova, o, se si vuole, a tempo, con la previsione di ricorrere alla separazione e al divorzio. «Sappiamo – spiega Rigon – che ormai questa mentalità sta diventando patrimonio culturale generalizzato e questo spiega ampiamente il fallimento, ormai accertato, di un matrimonio su due anche nella nostra regione».

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