(...) In molti si aspettano il no della maggioranza con la solita scusa del testo «strumentale». Invece Giancarlo Manti, per conto del Pd, dice di sì a un voto ampio. Alessio Saso e Gino Morgillo, ancora Pdl, provano a sottolineare che la mozione non può restare aria fritta, che poi va rispettata con i fatti e con i comportamenti anche in Liguria. Provano persino a «mettere in guardia» gli avversari circa limpegno che intendono prendersi. E fortuna che cè Nicolò Scialfa, capogruppo dellIdv, a dimostrare che non tutti stanno sbadigliando tra i banchi del centrosinistra. «Le radici cristiane dellEuropa sono innegabili - ribadisce - Lo dico da laico e da storico. Questa è la realtà. Per cui, anche se contiene frasi su cui ci sarebbe da discutere, approveremo la mozione. A patto che però si levi almeno la parte finale in cui si critica con termini pesanti la scelta dellUnione Europea. Mettiamo il punto dopo radici cristiane, il riferimento alla decisione sciocca è inaccettabile». Seguono gli interventi di tutti i rappresentanti del centrodestra. Matteo Rosso cita San Paolo sulle persecuzioni, Marco Scajola lOnu che parla apertamente di «cristianofobia». E alla fine Matteo Rossi, di Sinistra Ecologia e Libertà, ha un sussulto di sinistra: «La nostra idea è quella di unEuropa laica e multiculturale. Se poi da altre parti del mondo i cristiani sono perseguitati...» Non dice chissenefrega, ma fa capire che non è un problema europeo. E che Sel è contrario alla mozione.
Alle 12.12 entra in aula persino il presidente Burlando chiamato a esprimere il parere di una giunta assente al dibattito. Il presidente fa una specie di supercazzola e ci mette dentro la guerra in Libia, i profughi e quantaltro per dire che va bene la solidarietà ai cristiani, ma lEuropa non doveva citare le radici in costituzione. Arriva il momento di votare la mozione. Ma prima ci sono gli emendamenti. Raffaella Della Bianca accetta di togliere quello «scioccamente» di troppo. Morgillo aggiunge il suo emendamento che impone alla Regione di non concedere aiuti, neppure di tipo umanitario, a quei paesi in cui non viene rispettata la libertà delle minoranze. Il centrosinistra accetta pure questo, ancora una volta senza pensare a quanto potrebbe accadere sulle singole delibere. Insomma, si andrebbe verso un quasi plebiscito se non saltasse su Edoardo Rixi, capogruppo della Lega. Il suo emendamento è semplice e ineccepibile: la Liguria chiede allEuropa di mettere nella sua costituzione il riferimento alle «radici cristiane»? Allora è ovvio che accetterà di mettere le stesse «radici cristiane» nel suo Statuto.
Qui al Pd salta il tappo. Questo no, non si può accettare. Dai banchi dellopposizione Saso, Rixi e Della Bianca su tutti, si compiacciono per il fatto che finalmente è finito il momento degli sbadigli, che la sinistra si è accorta di quanto stava votando. Gino Garibaldi invita tutti a «fare» oltre che a «dire» certe cose. Riconoscimenti (reciproci) del Pdl a Scialfa e Rossi per la loro coerenza e per aver almeno capito il contenuto del documento. Michele Boffa (Pd) prova a dire che qualcosa di cristiano cè già nello statuto, ma per assurdo la frase citata è un boomerang perché riconosce come la Liguria abbia avuto un «armonioso rapporto con il Cristianesimo», cioè una collaborazione. Chi ha «radici cristiane» non avrebbe bisogno di altri «rapporti». Lemendamento Rixi viene bocciato, anche se di poco: 17 no, 13 sì. Con il centrodestra votano anche Rosario Monteleone dellUdc e lormai Udc Armando Capurro.
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