Siena - Dopo diciotto lunghissimi anni l'Inter mette fine al proprio digiuno e si aggiudica lo scudetto. Accantonata la terribile delusione della gara casalinga con la Roma, con la festa forzatamente rinviata, l'undici di Mancini va a vincere meritatamente sul campo del Siena (2-1), ma la conquista matematica del titolo arriva perché, a sorpresa, la Roma, seconda in classifica, perde a Bergamo contro l'Atalanta, e con cinque giornate di anticipo i nerazzurri possono festeggiare il loro quindicesimo tricolore. La festa addirittura inizia con qualche minuto di anticipo, quando all'Artemio Franchi di Siena la gara è finita ma si gioca ancora a Bergamo. I giocatori dell'Inter hanno una voglia pazza di fare festa e vanno a saltellare sotto la curva nerazzurra, impazzita di gioia. Moratti, in tribuna, parla nervosamente al telefono: vuole essere sicuro di farcela e fino a che si continua a giocare a Bergamo tutto è possibile, anche il rischio di una nuova terribile delusione, dopo quella di mercoledì. Dopo pochi minuti, però, arriva il triplice fischio finale: i giallorossi hanno perso, l'Inter può dare libero sfogo alla propria gioia.
Roberto Mancini è al settimo cielo: "E' stato un campionato straordinario, i ragazzi sono stati stupendi. La cosa importante è che la squadra abbia vinto oggi e dimostrato grande carattere. Sono felicissimo per tutti gli interisti. La dedica? A tutti gli interisti senza distinzione e alla mia famiglia". Il presidente Massimo Moratti scende negli spogliatoi per festeggiare con i suoi ragazzi: "Questa mi sembra la migliore delle feste, la più spontanea". E' lo scudetto di Facchetti, conferma il presidente dell'Inter: "Tutto il campionato è dedicato a lui, ha l'impronta della sua generosità e della sua onestà". "Il matrimonio con Mancini è già avvenuto", risponde Moratti a chi lo incalza sul futuro della panchina nerazzurra. "E' già avvenuto qualche giorno fa". Moratti ha anche fatto sapere che la durata del contratto di Mancini sarà di "quattro anni più uno" ovvero fino al 2011 con opzione fino al 2012.
A stretto giro di posta il commento del tecnico nerazzurro: "Il rinnovo con l'Inter? E' una cosa che mi fa molto piacere, quando il presidente Moratti lo dirà anche a me... Sono felice, ho sempre detto che non ci sarebbe stato nessun problema. Non sono sorpreso ma non è importante, l'importante e' che l'Inter abbia vinto lo scudetto e l'abbia vinto oggi". Poi irrompe Moratti che conferma: "Se Mancini non mi smentisce il contratto e' stato fatto da un po' di tempo".
Milano, dilaga la movida nerazzurra Non sono passati che pochi istanti dalla fine delle partite che i primi clacson cominciano a suonare a Milano. Il popolo nerazzurro che non ha avuto la fortuna di seguire la squadra a Siena e ha atteso il "responso" a casa finalmente può esplodere di gioia. Tutti si dirigono in centro, verso piazza Duomo, invasa dai colori nerazzurri. Il traffico è impazzito. Chi non vuole correre rischi si sposta in motorino, a piedi o in biciletta. Non sono pochi, però, quelli che vanno a festeggiare con i mezzi pubblici. Dai tram sventolano le sciarpe e le bandiere. Una festa per troppi anni mancata al popolo nerazzurro, una festa che trova finalmente libero sfogo. Il presidente Moratti commenta le scene dei festeggiamenti della Milano di sponda interista: "L'immagine di Piazza Duomo gremita è bellissima. I giocatori arriveranno a Milano, abbiamo richiesto se c'è qualche possibilità di fare qualcosa all'Arena per consentire alla gente di salutare i giocatori ma il sindaco non mi ha dato la disponibilità dell'Arena. Stasera -conclude- quello che succede succede".
Un digiuno lungo 18 anni L’ultimo titolo conquistato sul campo risaliva alla stagione 1988-1989. E' la squadra dei record, che vince il campionato con ben undici punti di vantaggio sul Napoli e dodici sul Milan. E' l'Inter di Giovanni Trapattoni, del presidente Ernesto Pellegrini e dei due campioni tedeschi: Lothar Mathaeus e Andreas Brehme. Il centravanti di quella squadra, Aldo Serena, vinse a mani basse la classifica marcatori con 22 reti, davanti a fenomeni del calibro di Van Basten e Careca. E' il tredicesimo scudetto nella storia dell'Inter, che, per quindici anni è rimasto anche l'ultimo conquistato dai nerazzurri. Poi, l'anno scorso (2005-2006), le vicende di "Calciopoli" con la retrocessione in serie B della Juventus e la penalizzazione inflitta al Milan, hanno consegnato a tavolino il quattordicesimo scudetto all'Inter, diventata campione d'Italia “grazie” al terzo posto finale con 76 punti, sette in più della Roma, quarta. Il primo tricolore conquistato dal presidente Massimo Moratti, ma un titolo che subito è definito di “cartone”. Quello di quest’anno, invece, ha il sapore giusto: è uno scudetto strameritato, vinto dimostrando un’assoluta supremazia sulle avversarie.
L’unico scivolone l’Inter l’ha vissuto mercoledì scorso, perdendo in casa con la Roma nella partita che avrebbe dovuto concludere il campionato. Un'altra piccola-grande delusione per il popolo nerazzurro. Ma dopo appena quattro giorni la gioia - per troppi anni repressa - può finalmente esplodere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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