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Per l'Inter è notte fonda Gioca per il pari ma vince l'Olympique...

Gara di andata degli ottavi di finale di Champions League: decide un gol di Ayew al 93' che sfrutta una disattenzione di Chivu

Per l'Inter è notte fonda Gioca per il pari ma vince l'Olympique...

"I ragazzi hanno dato tutto quello che potevano e io devo ritenermi soddisfatto per questo", dice Claudio Ranieri a fine gara. Ancora una volta, però, l'Inter esce dal campo con le ossa rotte. Stavolta non tanto sul piano del gioco (il pari sarebbe stato più che giusto). I nerazzurri subiscono un gol al 93', in piena fase di recupero, e perdono la gara di andata degli ottavi di finale di Champions League con l'Olympique Marsiglia. All'ultimissima azione della partita - che ormai non aveva più nulla da dire - arriva il gol di Andrè Ayew, che lasciato solo da Chivu, nell'area di rigore piccola, gira in rete e punisce in modo pesante i nerazzurri. La squadra di Ranieri, dunque, esce dal Velodrome esattamente come otto anni fa. Allora fu Drogba a segnare il gol vittoria, questa volta ci pensa Ayew che sfrutta una "dormita" di Chivu sul corner battuto da Valbuena e infila alle spalle di Julio Cesar.

Partita senza emozioni che i nerazzurri controllano senza troppi problemi sfiorando anche il gol con Forlan, messo in campo da Ranieri - unica punta - con alle spalle Zarate e Sneijder. Deschamps deve rinunciare al suo pezzo forte, l'attaccante Remy, e il suo sostituto Brandao è tutto meno che un fenomeno. Alla fine, tolto di mezzo l'inconcludente Zarate, sostituito da Obi, l'Inter punta a difendere il pari, in attesa della gara di ritorno. Ma l'undici di Ranieri, proprio allo scadere, viene castigato. Uno a zero. Risultato che fa male, perché tutti speravano di tornare a Milano con un risultato positivo e, per quanto visto in campo, sarebbe stato giusto. Invece niente. Nel ritorno tutto è possibile. Ranieri spera in uno stadio pieno che trascini la sua squadra all'impresa. Ma è notte fonda tra i nerazzurri.

E per i tifosi ormai risulta difficile anche sperare.

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