L'Inter trova Castaignos, il goleador mammone

L'Inter trova Castaignos, il goleador mammone

Ci pensa un altro novellino, neppure li mandasse Branca per smentire tutti i punti esclamativi e i punti in­­terrogativi sul mercato interista. Stavolta Ranieri avreb­be da sbizzarrirsi a parlare con le amate frasi fatte. Figura­tevi, un Castaignos che toglie le castagne dal fuoco. Tom­bola! Sì, è vero, più tombola di così... Ma solo quella. Non a caso iltecnico,ma anche l’Inter sul campo, avevano la faccia di chi ha appena scampato un pericolo. L’Inter do­veva vincere ed ha rischiato di non farlo. Doveva tirare in porta e ci ha provato il minimo necessario. Doveva fatica­re e, quello sì, ha faticato spremendo energie e capacità calcistiche per invischiare il gioco vigoroso del Siena, mancato nel momento di concludere.

Solita storia: Siena porta bene ai nerazzurri. Altre volte fu scudetto, oggi solo una vittoria che riapre un mondo e concede la speranza di tener dietro al gruppo zona Champions. Ma quel viso tirato di Ranieri dice tutto. La spiegazione è un’appendice: «Ho sofferto dello stress pre gol, ora, risolto il problema, piano piano mi godrò la gioia». Il gol è arrivato al minuto 44 del secondo tempo, dunque c’è da capire lo stress. Ed anche la preoccupazio­ne per una partita giocata malaccio, con pochi guizzi da grande (non ancora ex) e tanto rullar di motori che non riescono mai a sprigionare il potenziale: teorico, ormai molto teorico. Buon per tutti che la gioventù non sia bruciata. E regali qualche gol importante. All’Inter non riusciva da dueme­si di segnare in campionato con un attaccante di ruolo: ultimi Pazzini e Milito con il Bologna in settembre.

Inve­ce ora, tre partite decise dai giovani più contestati: prima Coutinho, poi Alvarez, ieri Castaignos che fu uno degli affossatori definitivi della panca di Gasparini nella partita di No­vara. Ma il tipo, diciannovenne olan­desone nato in settembre, fustone guizzante,1,87 per 79kg, 4presen­ze in campionato, 159 minuti giocati, piè veloce e discreto ti­ratore, forse troppo emozio­nabile in partita, dimostra spesso la miglior faccia in al­lenamento. Tanto che sia Gasparini, sia Ranieri se ne sono fatti irretire, rimedian­do qualche brutta figura. Ranieri, tempo fa, lo ammi­se: «Eppure in allenamento è sempre tra i migliori». Non era una buona parola nei con­fronti del resto della squadra, inge­nuità non recepita. Però se c’era puzzo di bruciato sui giovani, partita dopo partita il puzzo è diventato profumo.

A Siena, l’Inter ha sofferto peruntempo, tirato poco (Za­rate, Stankovic, una ciccata di Samuel, un colpo di testa di Pazzini finito alto). Ha rischiato qualcosa davanti al cal­ciare di Calaiò e Brienza ( che a fine partita finirà espulso per doppia ammonizione). Alvarez e Zarate sono stati i­n­dividuati da Ranieri come i colpevoli numero uno di tan­ta flanella. In realtà, tutta la squadra faceva venir mal di pancia: involuta, senza cambi di velocità, ingoiata negli spazi stretti lasciati dagli avversari. Allora, nella ripresa, dentro il routinier Obi e lo stambecco Castaignos. Opera­zione all’apparenza impalpabile fino al fondo del ma­tch, quando si è svegliato Thiago Motta: dapprima ha cal­ciato una liftata punizione parata dal portiere. Poi,all’ul­timo soffio, ha infilato il colpo di stecca pescando Castai­gnos, lestomaforseimperiosonelgirarsiebucareladife­sa del Siena ( i due centrali non chiudono) con un tiro da cecchino, esattamente come quelli che avevano man­dato alla gloria Coutinho e Alvarez. Sarà lo spirito di emulazione. In quel momento le benedizioni neraz­zurre si sono sprecate. Ed anche i ringraziamenti a stel­le e stellone (neppur fosse tornato Mourinho).

A co­minciare da Castaignos: «Thiago Motta mi ha dato un gran pallone, non so quante volte gli ho detto grazie in campo per quell'assist...'. Spiegato in inglese prima di raccontarsi in un modo molto italiano. «E ora sapete chi chiamerò? La mamma naturalmente». Goleador e mam­mone: magari farà carriera.

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