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Lippi: «Niente paura possiamo batterli tutti»

«Vincere il gruppo per evitare il Brasile». Il quartier generale sarà a Duisburg

Marcello Di Dio

nostro inviato a Lipsia

«Niente paura, siamo l’Italia». Marcello Lippi è un ct che è capace di andare contro corrente. E se vede intorno facce preoccupate ed ascolta commenti colmi di cautela, eccolo che gonfia il petto e s’avvia verso Hannover, stadio del suo debutto mondiale. «Repubblica Ceca e Usa sono davanti a noi nel ranking mondiale – comincia Marcello -, il Ghana è considerato il Brasile d’Africa. Non è certo un girone agevole, ma per me sarebbero state difficili tutte le avversarie. Inutile in una rassegna come quella iridata pensare di poter avere sfide facili. Non aveva senso fare i giochino prima dell’esito del sorteggio, lo ripeto sono cose che fanno venire il mal di testa. Ora andremo a vedere il Ghana in Coppa d’Africa (che inizierà il 20 gennaio, ndr) e ci documenteremo».
Bisognerà vedere se non farà svolgere un’attività da 007 ai giocatori di Roma e Udinese, dove militano rispettivamente Kuffour e Muntari, due tra gli elementi più conosciuti e più forti della squadra africana. «Di certo non telefonerò a Nedved (che sarà al Mondiale, come ha confermato il tecnico ceco Brueckner, ndr) per conoscere segreti della Repubblica Ceca – sottolinea Lippi -. In generale credo che nessuna nazionale conosca alla perfezione il suo avversario prima del mondiale». Poi Lippi, comunque sorridente e sereno nonostante il debutto di fuoco nel suo primo appuntamento di prestigio, si sbilancia. «Possiamo batterle tutte, nonostante la classifica Fifa dica un’altra cosa (e sappiamo bene i criteri astrusi di composizione di questa graduatoria, ndr.), non siamo inferiori a nessuna delle nostre avversarie».
Il rischio, piuttosto, è un altro: essere stati inseriti nel girone E ci fa incrociare il raggruppamento F, quello del Brasile. «Questo deve essere uno stimolo in più – continua il ct azzurro – sappiamo che se non vinciamo il nostro gruppo, negli ottavi troveremo già la Selecao. L’ipotesi non ci fa paura, ma ci vorrà grande concentrazione sin dall’inizio. Cosa che comunque sarebbe stata necessaria anche in un girone diverso e con accoppiamenti successivi più facili». Vincere il proprio gruppo ci proporrebbe un avversario sulla carta più agevole, come l’Australia o la Croazia, ma è presto per fare conti. «Ce la giocheremo con tutti», insiste Lippi che ora si metterà al lavoro con i propri collaboratori per iniziare a raccogliere informazioni utili sulle tre avversarie.
Anche il vicepresidente della Federcalcio Giancarlo Abete, capo della delegazione italiana a Lipsia, parla di girone impegnativo. «Un’africana ce l’aspettavamo, ma non così forte. E per le valutazioni della vigilia anche Repubblica Ceca e Usa erano avversarie sopra la media. Non basta passare, bisogna vincere il girone per non avere spiacevoli sfide subito (il Brasile, appunto, ndr)». Tutto deciso per il ritiro: sarà Diusburg e la nazionale partirà il 7 giugno, cioè cinque giorni prima del debutto in campo. La Fifa ha infatti deciso questo criterio, ma casualità ha voluto che gli azzurri arriveranno il giorno della cerimonia. La scelta di Duisburg, nella zona della Ruhr, è stata fatta nonostante la nazionale abbia in calendario un match al Centro della Germania (Hannover con il Ghana il 12 giugno), uno a Sud-Ovest (Kaiserslautern con gli Usa il 17) e uno a Nord (Amburgo con la Repubblica Ceca il 22). «Lippi è rimasto soddisfatto delle strutture di questa città ed era comunque uno dei siti più accreditati dalla Fifa – dice ancora Abete -. Adesso alcuni rappresentanti della Federcalcio opereranno ulteriori sopralluoghi per verificare i campi di allenamento».

Da registrare la contentezza di Bruce Arena, tecnico degli Usa: «Era un sogno trovare l’Italia (già incontrata a Catania nel 2002, ndr), lì sono nati i miei nonni, originari di Napoli e della Sicilia».

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