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L'Iran: i pasdaran pronti a scortare le navi dirette a Gaza

L'asse tra i pacifisti pro-Gaza e l'Iran si fa semppre più stretta. I Guardiani della rivoluzione sono pronti a scortare le navi che cercheranno di forzare il blocco israeliano della Striscia di Gaza se la Guida suprema, ayatollah Ali Khamenei, decidesse di dare un ordine del genere. Lo ha detto oggi il rappresentante della Guida in seno ai Pasdaran, Ali Shirazi.
Nel frattempo il ministro degli Esteri iraniano, Manuchehr Mottaki, partecipando a Gedda ad una riunione straordinaria dei ministri degli Esteri dell'Organizzazione della conferenza islamica (Oci), ha chiesto una serie di misure severe contro Israele dopo il sanguinoso blitz di lunedì scorso contro una flottiglia internazionale di attivisti filopalestinesi che intendeva attraccare a Gaza per portare aiuti. Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, ha tra l'altro affermato il capo della diplomazia iraniana, deve adottare una risoluzione «per prevenire la ripetizione di simili azioni brutali».
Mottaki ha inoltre chiesto a «tutte le nazioni musulmane e non musulmane» di tagliare i rapporti diplomatici con Israele e la sospensione di Tel Aviv dalle organizzazioni internazionali e regionali. «Se la Guida suprema lo ordina, le forze navali dei Guardiani della rivoluzione faranno del loro meglio per proteggere le navi» che intendessero forzare il blocco israeliano, ha affermato da parte sua Shirazi, citato dall'agenzia Mehr. «È dovere dell'Iran difendere l'innocente popolazione di Gaza», ha aggiunto il rappresentante dell'ayatollah Khamenei, e quindi le forze iraniane «sono pronte a scortare flottiglie di pace verso Gaza con tutta la loro potenza e le loro capacità».
Una dichiarazione d'intenti che, se anche non fosse seguita da azioni concrete, appare suscettibile di aumentare le tensioni fra la Repubblica islamica e Israele, che accusa Teheran, fra i principali sostenitori del movimento islamico di Hamas, al potere a Gaza, di rifornirlo di armi.


Negli ultimi giorni il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha avuto colloqui telefonici con i suoi omologhi siriano, Bashar al Assad, e venezuelano, Hugo Chavez, anch'essi su posizioni duramente anti-israeliane, sulle azioni da adottare in reazione all'attacco delle forze speciali israeliane di lunedì scorso.

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