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Lissone, chiede una birra ammazzato a calci e pugni Arrestati i due assassini

Presi i due presunti killer di Luigi Pagano, l'operaio 33enne ucciso a un chiosco sulla statale 36. Sono Vito Antonio D'Apice, 28 anni, catturato dalla fidanzata, e Stefano D'Ambrosio (38), a Bergamo

Lissone, chiede una birra 
ammazzato a calci e pugni 
Arrestati i due assassini

Lissone - Li hanno presi nella notte, a meno di 24 ore dall'omicidio di Luigi Pagano. L'operaio 33enne che chiedeva una birra ed è stato ucciso a calci e pugni. Vito Antonio D'Apice, 28 anni, si nascondeva a casa della fidanzata. I carabinieri gli hanno messo le manette ai polsi a mezzanotte, a lui si è arrivati grazie alle descrizioni dei testimoni dell'aggressione. Dalle tracce del suo cellulare i militari hanno poi identificato anche il complice. Qualche ora dopo è finito in arresto anche Stefano D'Ambrosio, 38 anni. A casa non c'era, i militari lo hanno rintracciato a Bergamo, con addosso ancora i vestiti della notte precedente. Per loro, entrambi di Muggiò, le accuse di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi.

L'aggressione I due erano stati visti e  riconosciuti mentre scappavano a piedi dalla zona dell’omicidio. L’aggressione sarebbe avvenuta in seguito a una lite per futili motivi. Pagano si trovava seduto in un chiosco sulla statale 36 e quando ha visto i due ha chiesto loro di offrirgli una birra. I due avrebbero risposto insultandolo e prima di andare via gli avrebbero tirato due pugni e un calcio. In seguito ai colpi Pagano, che era un po' alticcio, sarebbe caduto sbattendo forte il capo.

Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118 che hanno trasportato l’uomo all’ospedale di Desio dove è morto prima dell’alba.

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