Pene alte, da 11 anni e 2 mesi fino a 19 anni di reclusione, sono state chieste dal pm Cecilia Vassena per il rapimento a scopo destorsione di una ragazzina rom di 15 anni, avvenuto nel gennaio dellanno scorso. Gli imputati sono 12, anche loro nomadi, tutti di origine serba. Il sequestro, secondo la pubblica accusa, ebbe origine da una disputa matrimoniale tra due famiglie nomadi. Il fratello della ragazzina rapita era stato sposato con una rom del campo di Melito di Napoli e, per tradizione etnica, il padre dello sposo avrebbe dovuto corrispondere a quello della sposa 30 mila euro. Una somma che non era nelle disponibilità della famiglia. Dopo il fallimento di un secondo matrimonio incrociato tra altri due componenti delle famiglie, attraverso il quale i conti sarebbero stati azzerati, la famiglia del campo nomadi napoletano aveva messo in atto il rapimento della ragazzina, portandola in campagna e pretendendo la somma pattuita in cambio della restituzione ai parenti, che abitavano nel campo di Figino di Rho. Nel giro di tre giorni gli inquirenti e gli uomini della Mobile erano arrivati alla liberazione della giovanissima nomade e ai fermi nei confronti degli indagati.
A organizzare il sequestro, secondo il pm, che ieri ha concluso la requisitoria, era stato il capo famiglia, Jovan Radosavljevic, per il quale è stata chiesta la pena più alta. La sentenza, dopo le arringhe difensive, sarà emessa il prossimo 7 febbraio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.