Lite tra la Titanus e Barbareschi L’attore: difendo il mio Gattopardo

Il produttore Lombardo chiede i diritti sull’opera. Ma stasera a Taormina Arte si va in scena

Antonio Lodetti

da Milano

Stasera al Teatro Greco Romano di Taormina, per «Taormina Arte», va in scena Il Gattopardo, megaproduzione di Luca Barbareschi con l’attore nel ruolo del Principe di Salina. Va in scena nonostante un violento braccio di ferro con la Titanus e il suo presidente, Guido Lombardo, che ha in mano i diritti cinematografici dell’opera - e quindi anche quelli teatrali - da 47 anni. Che querelle! Lombardi accusa: perché non vogliono riconoscerci i diritti d’autore? Barbareschi e il regista Andrea Battistini cambiano il titolo in Il sogno del principe di Salina - l’ultimo Gattopardo e vanno avanti per la loro strada. Una nuova grana per Barbareschi? «Macché grana - replica l’attore - è tutta pubblicità. La verità è che Lombardo voleva fare una grande celebrazione del Gattopardo a gennaio, ma lui ha il film che è inimitabile. Avremmo anche potuto fare qualcosa insieme. Gli ho anche telefonato per collaborare, chiarire, non capisco questo accanimento».
Quindi non c’è lesione dei diritti d’autore?
«La nostra è tutta un’altra vicenda, anche se parliamo di personaggi storici, che sono esistiti. Sarebbe come non poter fare un’opera teatrale su Mazzini. Noi ci siamo basati su una decina di testi storici e soprattutto sui diari di Tomasi di Lampedusa che ci ha fornito il nipote Gioachino con molte pagine inedite. Abbiamo anche la sua collaborazione esterna. Non vedo dove sia il problema. E poi ci sono un sacco di invenzioni sceniche e drammaturgiche: nessuno potrà mai dire che questa è l’imitazione del film».
Voi però avete cambiato il titolo...
«Sì, appunto perché non modifica assolutamente nulla. Il titolo non modifica la sostanza. Sarà un debutto alla grandissima. È uno spettacolo fantastico, che sento particolarmente e che mi dilania interiormente. C’è dentro un po’ di tutto, dall’Amleto a Riccardo III. Avrebbe potuto avere qualunque titolo. Non vedo perché, per gli inutili capricci di qualcuno, dovremmo cambiare programma».
Sempre battagliero lei...
«Difendo le cose in cui credo. E poi è una pièce assolutamente moderna. Oggi tutti citano il gattopardismo; ne ha parlato Guido Rossi per il calcio, nel senso che il nostro è un Paese in cui tutto si accomoda. Nessuno prende mai posizione o se la prende deve trovare mille giustificazioni. Il governo di sinistra manda le truppe in Libano ma per giustificarlo dice che i soldati non vanno in guerra, vanno là con indosso i mocassini da tempo libero. Insomma, mancano il coraggio e la coerenza: tutto è gattopardismo».
L’amore per il teatro passa anche attraverso queste polemiche?
«Questa è la cosa che mi fa più arrabbiare.

Io amo davvero il teatro e in un momento in cui il teatro va in pezzi, mentre noi abbiamo trovato i fondi con grande fatica, mentre tutta la compagnia sta lavorando con impegno da mesi, dovremmo fermarci per nulla? Il teatro è una cosa seria. Io ho fatto tutto per bene e porterò lo spettacolo in tournée in tutta Italia. Sarà il pubblico a giudicare e nessun altro».

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