Livorno a porte chiuse, ma l’Espanyol le riapre

Gli iberici si confermano bestia nera delle italiane. I 500 tifosi fuori dallo stadio si fanno una grigliata. Domenica c’è il Messina, Spinelli tenta il tutto per tutto

nostro inviato a Livorno

Questi spagnoli contro le italiane non hanno mai perso, ci sono anche precedenti illustri contro Inter e Milan, battute e sbattute fuori dall’Europa. Ieri sera Pandiani e soci hanno inferto un duro colpo al cammino del Livorno in Uefa, due gol, una traversa, e magari Spinelli sarà pure contento di uscire da una coppa che succhia energie ai giocatori, ma l’Espanyol è apparso di categoria superiore anche quando Galante, nel finale, ha accorciato le distanze.
Nella mattinata di ieri c’era stato un inutile sopralluogo all’Armando Picchi di due incaricati dell’Osservatorio del Viminale che avevano generato una flebile speranza fra i tifosi sulla possibilità di giocare a porte aperte. Ma i livornesi si sentivano presi in giro: impossibile che diano l’agibilità a poche ore dalla gara, commentavano, come si avvisa la gente?
Ormai si erano messi il cuore in pace, allo stadio ci sarebbero andati comunque con panini e bibite, magari anche una grigliata davanti ai due maxischermi installati dall’amministrazione comunale per motivi di ordine pubblico. Ma dei quattromila possessori dei biglietti volati via in prevendita, si sono presentati solo poco più di cinquecento, quasi tutti ultrà, un paio di fuochi d’artificio, qualche urlo per farsi sentire da Lucarelli, situazione tranquilla. Ma questa storia della decisione all’ultimo momento sembrava proprio una buffonata per tenerli buoni. Comunque in mattinata il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi aveva veramente tentato ogni strada per convincere gli ispettori romani a dare il via libera per l’apertura dello stadio. Quando si è capito che non c’era alcuna possibilità, il presidente Spinelli e il sindaco hanno iniziato a lavorare in proiezione campionato. Domenica al Picchi arriva il Messina e Spinelli vorrebbe far entrare almeno gli abbonati. Il primo passo è stato chiedere la riduzione della capienza dello stadio a meno di diecimila spettatori, contemporaneamente Spinelli ha acquistato sei tornelli: «Io li ho comperati – ha detto il presidente -, adesso il Comune mi deve dare una mano». La mano arriverà ma al momento le perplessità sono tutte della questura che non ritiene sia stata individuata la zona strategicamente più adatta per installare i pochi tornelli acquistati da Spinelli.


«Sta a vedere che a Catania c’erano i livornesi», si lamentavano i vecchi tifosi amaranto fuori dai cancelli, proprio non capivano perché, nella sera del 92º compleanno del club, con la squadra in Europa, loro se ne dovevano tornare a casa dalle mogli per mettersi in pantofole davanti a Telegranducato che dava Lucarelli in diretta.

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