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Lobbista al governo Barack furioso con i giornalisti

La stampa americana critica Obama. E verrebbe da dire: era ora. Per mesi il senatore afroamericano ha beneficiato di un trattamento privilegiato e se è riuscito a prevalere prima su Hillary Clinton e poi su John McCain, una parte del merito è della stampa, che ha sistematicamente minimizzato le notizie a lui sfavorevoli ed enfatizzato gli errori, veri o presunti, dei suoi avversari. Poi, una volta eletto, è iniziato il processo di venerazione, culminato alle dodici del 20 gennaio.
Ma sono bastati tre giorni alla Casa Bianca per incrinare il rapporto con i giornalisti, che si sono illusi di poter beneficiare di un accesso privilegiato. Altro che porte aperte, Barack le ha chiuse più di Bush ed è tutto dire.
Così è iniziata la rivolta, a cui ha dato voce soprattutto il sito Politico e non solo per ragioni di galateo. L’innovatore Obama è già stato assorbito dall’establishment sia finanziario che militare. Il ministro del Tesoro Geithner e il superconsigliere Summers sono legati a doppio filo con Rubin, dunque con Citigroup, e più in generale con le banche di Wall Street che hanno provocato l’attuale crisi. Ma la nomina più imbarazzante riguarda il Pentagono. Obama ha scelto come sottosegretario alla Difesa William J. Lynn, uno dei più noti lobbisti dell’industria delle armi e gli ha affidato la guida del... comitato per l’acquisto degli armamenti. La vicenda è rimasta sotto traccia per diversi giorni, ma giovedì Obama si è affacciato in sala stampa e dopo un inizio scherzoso («che caos, è peggio del Medio Oriente»), l’atmosfera si è fatta tesa non appena un giornalista di Politico ha osato porre una domanda sul caso Lynn. Barack con tono irritato, ha risposto: «Ci sarà una conferenza stampa e potrai chiedere ciò che vorrai; ora sono qui solo per salutarvi».
E non è l’unico screzio. Obama ha impedito a fotografi e cameramen di filmare il suo secondo giuramento, di cui infatti non esiste testimonianza visiva. Perché? Mistero. Il New York Times è furioso perché per la prima volta il presidente eletto non gli ha concesso un’intervista, che invece è stata accordata in esclusiva all’Abc, che, guarda caso, ha speso milioni per ospitare uno dei sontuosi balli inaugurali. Il presidente americano ha forse «venduto» l’esclusiva? E ancora: ai cronisti non è stato permesso di riprendere Obama nello Studio Ovale e le uniche foto sono state scattate dal fotografo ufficiale della Casa Bianca. Non era mai accaduto. Il cambiamento è innegabile, ma non corrisponde a quello promesso...
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