Lodi, Lazard e l’«idea» Fondazioni

Gianluigi Nuzzi

da Milano

In maggio la Banca popolare italiana (Bpi) di Giampiero Fiorani aveva già delegato Lazard a individuare investitori pronti ad acquistare azioni Antonveneta «rivenienti» dall’Opa e Ops, autorizzate, solo qualche giorno fa, da Bankitalia per un valore indicativo di 8 miliardi.
Da parte sua, Lazard si era mossa raccogliendo in Veneto l’interesse della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona. Quest’ultima sarebbe potuta diventare una sorta di capofila di fondazioni interessate ai pacchetti in portafoglio a Bpi come la Fondazione Cassa di Risparmio di Venezia e la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova, con Merrill Lynch nel ruolo di potenziale advisor.
È questo il nuovo filone nelle indagini per falso in bilancio, ostacolo all’attività di vigilanza e falso in prospetto che a Roma vede indagati Fiorani e il presidente di Bpi Giovanni Benevento. Per questo nei giorni scorsi il pm Perla Lori e l’aggiunto Achille Toro avevano disposto il sequestro di numerosi documenti nella sede della Lazard dopo che avevano ricevuto segnalazioni sulle possibili attività di vendita delle azioni Antonveneta raccolte dall’istituto di credito lodigiano. In questo caso particolare, i profili penali rilevati dai Pm sono quelli di falso prospetto e di ostacolo all’attività di vigilanza.
Bisogna aggiungere che né banchieri di Lazard, né i funzionari delle fondazioni risultano indagati o potenzialmente indagabili da parte dei Pm di Roma. La loro attività, nella ricostruzione degli investigatori, sarebbe stato l’ultimo seppur indicativo passaggio della scalata ad Antonveneta, avviata con l’azione di concerto del dicembre/gennaio scorso.
Sembra invece in qualche modo meglio focalizzarsi, se non ridimensionarsi, l’accusa di falso in bilancio rivolta ai vertici di Bpi. Secondo gli inquirenti sia nel bilancio del 2004, sia nella prima trimestrale di quest’anno, Popolare di Lodi avrebbe alterato gli impieghi, non indicando i finanziamenti erogati al gruppo di presunti concertisti, individuato da Consob prima e dalla procura di Milano poi. Ed è proprio questo uno degli argomenti trattati nella riunione che il procuratore aggiunto di Milano, Francesco Greco, ha organizzato per le 17 in Procura con i colleghi Eugenio Fusco, Giulia Perrotti e la Lori, in trasferta da Roma con il comandante del nucleo valutario, il colonnello Bruno Buratti. Durante l’incontro, durato quattro ore, i magistrati si sono divisi gli incarichi per le prossime attività operative, confrontando i risultati.


La Lodi ha anche ripreso e illustrato quanto sostenuto mercoledì pomeriggio da Fiorani, interrogato insieme al procuratore aggiunto Toro. Già da lunedì sono in agenda ulteriori sequestri di documenti, da parte della procura di Roma, e alcuni interrogatori di testi da parte di Fusco e della Perrotti.
gianluigi.nuzzi@ilgiornale.it

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