Da Londra a Parigi un Tour senza italiani e senza grandi firme

L’edizione più tormentata e povera di protagonisti parte domani da Trafalgar Square. Mai così bassa la presenza azzurra: 15 corridori, Savoldelli il big

Da Londra a Parigi un Tour senza italiani e senza grandi firme

Sarà un Tour per pochi: italiani. Solo diciassette saranno al via del Giro di Francia numero 94 che scatterà domani alle ore 15 da Londra, con un cronoprologo di 7 chilometri e 900 metri nel cuore di Londra.

Solo diciassette corridori italiani al via: mai così pochi dal 1989, quando al via da Lussemburgo gli italiani erano 15, e Bugno alla fine si classificò 11° a 24’ dal vincitore Greg Lemond. Peggio andò solo nel 1980 e nel 1981, quando non schierammo alla partenza della Grande Boucle nemmeno un corridore.

Vale quindi la pena ricordare chi saranno gli atleti chiamati a tenere alto il nome di un ciclismo tricolore orfano di Basso e Petacchi, ma anche di rinunce importanti come quelle di Cunego, Di Luca e Bettini. Eccoli: Ballan, Bennati, Bossoni, Bruseghin, Corioni, Napolitano e Righi tutti della Lampre. Poi Ongarato e Sacchi della Milram. Quinziato e Pozzato della Liquigas. Cioni della Predictor. Tosatto della Quick-Step. Longo Borghini, Cheula e Degano della Barloword. Infine Paolo Savoldelli della Astana.

Londra aspetta mezzo milione di spettatori concentrati sabato su quei 7,9 chilometri (4,9 miglia) avanti e indietro fra Trafalgar Square, Buckingham Palace e Hyde Park. E poi ne attende altri 2 milioni domenica, per la prima tappa, da Londra a Canterbury, 203 chilometri (126 miglia). Un prologo, venti tappe, due giorni di riposo (lunedì 16 e martedì 24). 117 chilometri contro il tempo, anche quest’anno niente cronosquadre. Prima le Alpi poi i Pirenei. Arrivo a Parigi il 29 luglio, dopo 3.547 chilometri.

Sprint «royal» Dopo il via dall’Inghilterra ed il passaggio in Belgio, la prima tappa che arriverà sul territorio francese, cioè la terza, prevede uno sprint «regale» con il triangolo rosso dell’ultimo chilometro posto sulla piazza reale (Place Royale) di Compiègne, esattamente dove prende il via la Parigi-Roubaix.

Su e giù in Borgogna Il territorio della Francia, al contrario di quanto avviene in Italia, non permette agli organizzatori del Tour di proporre tappe impegnative ogni giorno. Comunque Prudhomme – nuovo patron della corsa al posto di Leblanc - ha cercato di offrire un’opportunità agli attaccanti nella quinta tappa. Si parte da Chablis: 140 chilometri di corsa; non c’è un solo metro di strada piatta.

I colli delle Alpi La prima salita vera del Tour 2007 è La Colombière. Sarà scalata il giorno della festa nazionale, il 14 di luglio, nella settima tappa, affrontando il suo versante più duro. Nelle tre tappe alpine, gli altri colli da scalare saranno il Cormet de Roselend, l’Iseran diviso in due (con arrivo a Tignes e partenza l’indomani da Val d’Isère), il Telegraphe e il mitico Galibier, affrontato da Valloire, cioè dal versante più impegnativo.

Crono... medievale Come l’anno scorso, anche quest’anno non ci sarà la cronosquadre. La prima crono individuale si terrà tra Alpi e Pirenei: ad Albi, su un percorso impegnativo. Sarà la tredicesima tappa, una prova lunga 54 chilometri. La seconda prova contro il tempo, quella che precede l’arrivo a Parigi, partirà da Cognac - dove si produce un distillato universalmente conosciuto - sarà lunga 55 chilometri e porterà ad Angoulème, la capitale francese dei vignettisti.

L’ascesa all’Aubisque Sui Pirenei c’è un arrivo al Plateau de Beille dove vinse Marco Pantani nel 1998, preceduto dal temibile col de Pailhères dove Lance Armstrong andò vicino alla crisi durante il Tour 2003. Poi c’è il tappone pirenaico che prevede Col de Port, Portet d’Aspet, Menté e l’inedito e durissimo Port de Balès prima del Peyresourde con arrivo a Loudenvielle dove si impose Simoni nel 2003. Il terzo giorno, dopo il Col de Larrau e Marie-Blanque, si arriva proprio in cima all’Aubisque, evento che non si ripete dal 1985 quando vinse Stephen Roche.

Omaggio al rugby Quest’anno in

Francia si disputerà la Coppa del Mondo di rugby, nei mesi di settembre ed ottobre. E per rendere omaggio alla manifestazione, l’ultima tappa del Tour prenderà il via da Marcoussis dove sorge il centro nazionale del rugby.

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