da Londra
La Gran Bretagna ha deciso di risarcire le «schiave del sesso». Con una decisione che non ha precedenti in nessun altro paese europeo, il governo britannico ha offerto nei giorni scorsi una compensazione di 140mila sterline - circa 195mila euro - a quattro donne provenienti dall'Est che erano state costrette a prostituirsi. La notizia è stata riportata ieri dal domenicale The Observer che non ha mancato di sottolineare come la decisione governativa - ineccepibile dal punto di vista etico - sia però destinata a sollevare un gran polverone. In base alla stessa interpretazione delle linee d'indirizzo del «Criminal Injuries Compensation Authority», l'organismo che regolamenta i risarcimenti per le vittime di reati violenti, in Inghilterra avrebbero teoricamente diritto allo stesso risarcimento ben diecimila persone tra donne e bambini. Se tutti dovessero richiederlo, la cifra totale sarebbe da capogiro. Ma non è soltanto una mera questione finanziaria: già ieri sono stati in molti ad obiettare che offrire un aiuto in denaro alle vittime del traffico della prostituzione non farà altro che incoraggiare l'immigrazione e di questo il Paese non ha certo bisogno.
Le quattro ragazze che hanno ricevuto il risarcimento erano state fatte entrare illegalmente in Gran Bretagna da criminali inglesi che si erano serviti di un'organizzazione estesa a livello internazionale. Una delle giovani era stata portata in Inghilterra cinque anni fa, a soli tredici anni. Un'altra era arrivata nel 2003, quando ne aveva sedici. Secondo i legali dello studio londinese Lovells, che ha rappresentato alcune delle vittime, le donne sono state violentate e picchiate ripetutamente e costrette a prostituirsi per tutto il periodo in cui sono rimaste prigioniere dai loro carcerieri.
Il risarcimento più alto per "il dolore e i traumi subiti" è stato di 62mila sterline, quello più basso di 16mila e cinquecento. Tutte e quattro le giovani, sempre secondo quanto riportato dall'Observer, pur essendo clandestine, non verranno rimandate nel loro Paese d'origine. In breve tempo otterranno un permesso di soggiorno temporaneo come previsto anche dalla convenzione del Consiglio Europeo contro il traffico illegale di uomini.
Proprio su quest'ultimo aspetto s'incentrano i dubbi degli esperti. Il fatto che alle vittime di abusi simili sia concesso il diritto di rimanere nel paese, seppur temporaneamente, potrebbe rivelarsi un incentivo per l'immigrazione clandestina.
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