Politica

Londra, sul web le foto dei super ricercati

Carlo Sirtori

Nome: Yusef Ahmed Wahid; sesso: maschile; altezza: 175-180 cm; magro, carnagione scura, occhi castani, baffi; ricercato in relazione all’omicidio di Miss Fatima Kama, il cui corpo fu trovato dentro una valigia nel parcheggio del Terminal 3 dell’aeroporto di Heathrow nel luglio del 1999. Seguono dati riguardanti gli ultimi spostamenti noti del sospettato. Da giovedì basta collegarsi all’indirizzo Internet http://www.mostwanted-uk.org per vedere le fotografie dei criminali (o presunti tali) più pericolosi del Regno Unito che sono ancora a piede libero. E per fornire, coperti dall’anonimato, informazioni utili alle forze dell’ordine britanniche.
L’iniziativa di rendere pubblici nomi e volti dei malviventi si ispira al Federal Bureau of Investigation, il celebre Fbi americano, che nel 1949 divulgò per la prima volta - e mai se ne pentì - una lista di «Most Wanted» («super ricercati») su scala nazionale. Ma il sito web britannico di segnalazioni e cooperazione tra pubblico e forze di polizia non è stato lanciato, come negli Stati Uniti, da un ente statale, bensì dalla «Crimestoppers»: un’associazione di volontariato nata nel 1976 da un’intuizione di un poliziotto del New Mexico (Usa), che creò la prima «hotline» telefonica finalizzata alla cattura di un ricercato, e importata in Gran Bretagna da un pari del regno, Lord Ashcroft. La «Crimestoppers», che dal 1988 «promuove e incoraggia il senso civico dei cittadini», opera da tramite tra cittadini e pubblica sicurezza.
Ricevute le segnalazioni dalle polizie locali, la «Crimestoppers» si riserva di fare una cernita, privilegiando le più significative: valuterà la gravità del crimine in questione, quando questo sia stato commesso, se il delitto possa far parte di una serie e da quanto tempo la polizia abbia chiesto una mano.
Non si può certo dire che in Gran Bretagna la nascita del sito Most Wanted sia passata inosservata: il giorno dell’inaugurazione cittadini mossi dal più alto senso civico, individui «direttamente interessati», che preferirebbero che loro foto non circolassero sulla Rete e, soprattutto, una valanga di curiosi hanno voluto vedere le facce dei super ricercati, tanto che il server che ospitava il sito ha fatto tilt per qualche ora.
Oltre al successo popolare, l’iniziativa ha ricevuto l’approvazione degli esperti. Sean Cunningham, sovrintendente di Scotland Yard, la mitica polizia londinese, ha detto che di fronte a una criminalità che si serve sempre più della tecnologia era ora che le forze dell’ordine si adeguassero.

E Nick Ross, il presentatore del programma della Bbc «Crimewatch» ha parlato di Most Wanted come del «più grande passo avanti» nella lotta alla criminalità dai tempi dei manifesti dei ricercati in voga ai tempi del Far West.

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