L'ossessione per la ricerca nei capolavori della Maison

Il Gruppo Franck Muller, costituito, oltre che dall'omonimo brand, dai marchi Pierre Kunz, ECW, Rodolphe, Barthelay, Backes & Strauss, Martin Braun, Pierre Michel Golay e Smalto Timepieces, da sempre, si muove e agisce strategicamente in controtendenza rispetto all'haut-de-gamme orologiero internazionale. Ovviamente dipende dai punti di vista e, in tal senso, organizzare due esposizioni indipendenti (la World Presentation of Haute Horlogerie ha luogo dal 1998) in uno stesso anno può stupire, ed ancor più incisivo è l'effetto di altrettante location diverse: nel 2013 l'edizione di gennaio si è svolta presso la sede di Genthod, a Ginevra, mentre a settembre, il Gruppo si è spostato, per la prima volta, a Hong Kong, al 75° piano del prestigioso Central Plaza. E non è un caso, considerando che, seppur con qualche piccolo rallentamento, il Far East costituisce potenzialmente una straordinaria fonte di turnover per l'alta orologeria e Franck Muller ha una consolidatissima tradizione sui mercati asiatici. Tanto da trasferirvi la propria «casa» per quattro giorni, focalizzare l'attenzione e accrescere il feeling. Una determinazione sostenuta da un intenso lavoro di ricerca e sviluppo sulla meccanica e, come tradizione della Maison ginevrina, sulle complicazioni associate in modo particolare al tourbillon. Esempi sono costituiti dal Franck Muller Giga Gong Tourbillon (ha aggiunto al Giga Tourbillon la suoneria al passaggio su richiesta), presentato a settembre a Hong Kong, e dal calibro manuale 1700, un piccolo gioiello di tecnica che ha voluto rendere omaggio ai movimenti realizzati negli anni '30 nella Vallée de Joux.
Infatti, troviamo un bilanciere con viti di compensazione oscillante a 18.000 alternanze/ora, con spirale Breguet e regolazione a vite micrometrica su racchetta con molla di ritegno studiata dalla Casa e a tratto circolare, piccoli secondi diretti (collocati in corrispondenza di ore 6) e, ancora, schema dei ponti d'antan: in particolare, classico quello relativo alla ruota intermedia e alla ruota di centro del treno del tempo, centrale e a sviluppo orizzontale, con curva finale a becco d'uccello, e i due riguardanti ruota dei secondi e di scappamento, che rimandano a un'impostazione strutturale propria di uno schema da ripetizione minuti. Il contributo contemporaneo lo si coglie nell'impiego di un doppio bariletto sovrapposto a garanzia di una riserva di marcia di 7 giorni e di una ruota di scappamento ad alto rendimento, ultraleggera e finemente scheletrata.
Su una base di simile valore Franck Muller ha elaborato un'evoluzione squelette, denominata 1740, sia su cassa tonda da 45 mm (vi è anche la versione da 42 mm) che tonneau Curvex da 55,4 x 39,5 mm: un'operazione che ha imposto, mantenendo fissa l'architettura tecnica, una differente costruzione della scheletratura nelle zone periferiche, con sei viti di sostegno, quattro delle quali nel Curvex occupano i vertici angolari. La scheletratura, ça va sans dire, prevede smusso e lucidatura a mano, ed è completata con classe da sfere Poires Paris brunite e da una cornice recante la scala della minuteria a chemin de fer. Nelle due tipologie di cassa, lo Skeleton in acciaio ha un costo di 40.800 chf, mentre in oro rosa 5N, il prezzo sale a 49.800 chf (in catalogo anche le varianti in oro bianco e platino).

E dopo l'estate luci sulla nuova collezione Vanguard, concept sportivo della leggendaria cassa Curvex.

Commenti