Lucciola violentata, fermati due finanzieri

Una vettura con i colori della Guardia di finanza, ieri mattina, nel cortile del palazzo della questura, in via Fatebenefratelli 11. E due giovani uomini in divisa, due «baschi verdi» delle Fiamme gialle, con lo sguardo smarrito. Sono stati fermati ieri all’alba dai poliziotti delle volanti del secondo turno con una grave accusa: violenza sessuale. Una vicenda che, se risulterà vera, li metterà seriamente nei guai, senza contare gli strascichi che si ripercuoteranno sulla loro professione.
Per il momento i due finanzieri sono solo indagati uno per la violenza sessuale, l’altro per il concorso perché non avrebbe fatto nulla per impedire al primo di abusare di una donna.
Secondo una prostituta romena 20enne, che ha sporto denuncia contro di loro, infatti, l’altra notte i due finanzieri in divisa l’avrebbero sorpresa appartata in viale Alcide De Gasperi accanto al Monte Stella, insieme a un cliente. Il cliente della lucciola, vista la Finanza, ha scaricato in fretta la ragazza ed è scappato a tutta velocità. Quello che è accaduto dopo è imbarazzante per tutte le forze dell’ordine e un incubo per la ragazza. Il capo pattuglia delle Fiamme gialle, un maresciallo sui 25 anni, avrebbe infatti costretto la giovane a un rapporto sessuale completo sulla vettura d’ordinanza; il suo autista, pari grado e 30enne, è rimasto in attesa del collega ma in nessun modo ha cercato di ostacolarlo.
Consumata la violenza, i finanzieri (naturalmente senza pagare la donna) sono scomparsi nella notte. Commettendo però un errore, un grosso errore: sottovalutare la testimonianza delle «compagne di marciapiede» della prostituta romena. Che, vedendola umiliata, dopo aver registrato il numero di targa dell’auto d’ordinanza, hanno chiamato il 113.
A quel punto, com’è ovvio, le volanti del secondo turno sono arrivate in viale Alcide De Gasperi. E lì i poliziotti, hanno appreso con sgomento che quella targa apparteneva ai «cugini» delle Fiamme gialle. È stata breve la ricerca che ha permesso d’individuare l’auto d’ordinanza e chi l’aveva occupata fino a poco prima.
Ora la Scientifica sta compiendo i rilievi sulla vettura dei due indagati e in questura ieri mattina tutti hanno preferito tacere, probabilmente per un comprensibile, profondo imbarazzo. E anche perché i poliziotti che erano intervenuti personalmente sul posto, nel tardo pomeriggio, stavano ancora scrivendo la loro relazione di servizio. I finanzieri rischiano anche di essere accusati peculato, omissione d’atti d’ufficio, abbandono di posto e abuso di potere.


Per la Guardia di finanza è naturalmente «un fulmine a ciel sereno» come trapela dall’interno del corpo. I vertici del comando di Milano hanno dichiarato che prenderanno una serie di provvedimenti seri per punire a dovere i loro uomini.

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