Pubblichiamo i primi paragrafi del racconto I contorni delle cose scritto da Eleonora Sottili. La versione integrale del racconto è disponibile on-line nella sezione teenagers del sito web www.navigaresicuri.org.
di Eleonora Sottili
Lucia aveva quattordici anni e 647 contatti su Facebook.
Le piacevano il gelato al pistacchio, i Negramaro, Brad Pitt e un ragazzo che si chiamava Davide. Le piaceva Twilight e tutti i film damore. Non le piacevano le pubblicità in cui le automobili fanno le acrobazie tra i palazzi, la lavatrice quando parte la centrifuga e i documentari di storia in TV con le immagini accelerate in bianco e nero. «Una settimana senza Internet» le avevano detto i suoi per linsufficienza di latino e Lucia aveva appena finito di calcolare che in una settimana cerano per la precisione 10.080 minuti.
Lo faceva spesso di dividere il tempo in minuti, così sapeva quanti minuti le ci volevano per mangiare un toast, quanti per fare un pacchetto regalo e quanti per risolvere un sudoku sul giornale. Una specie di gioco che tuttavia talvolta, come ora, portava a conclusioni a dir poco spaventose. Perché adesso per quei 10.080 minuti lei sarebbe stata semplicemente tagliata fuori. E sul sito della scuola di danza avevano appena pubblicato le foto da scaricare e cera levento per la festa di Robi e forse proprio in quello stesso momento le stavano arrivando dei messaggi e qualcuno le chiedeva lamicizia. E poi Lucia ed Elisa, che era la sua migliore amica, dopo cena chiacchieravano sempre un po su messenger e invece quella sera niente.
10.080 minuti e ne erano passati sì e no 50 da quando i suoi lavevano messa in punizione. Fuori pioveva, le cime degli alberi illuminate dai lampioni avevano un aspetto fradicio e desolato. Lucia appoggiò le dita sul vetro della finestra, le tolse, restò a fissare lorma dei polpastrelli che si prosciugava piano. Sua madre diventava matta quando si accorgeva delle ditate sul vetro. Arrivava col Vetril e i fogli di giornale e ci metteva una tale ostinazione ogni volta. Ne fosse valsa la pena, poi. Dalla finestra, oltre gli alberi, si vedeva solo lautostrada. Il rumore dei camion lo riuscivi quasi a toccare, era grande allinizio e si restringeva in fondo, come certi recipienti. Le metteva tristezza. Sembrava sempre che qualcosa si stesse allontanando o rimpicciolendo. Andò a dormire. Infilandosi sotto le lenzuola, toccò coi piedi la zona fredda in fondo al letto e, per un momento, sentì come se quel freddo non riguardasse solo le lenzuola.
Il pomeriggio seguente si recò a casa di Elisa. Laria dopo il temporale era di nuovo pulita e un lungo rettangolo di luce bagnava la stanza. « Guarda come sei bella, Luci!». Nella foto Lucia stava vicino al mare. La Eli aveva usato photoshop e la foto laveva prima modificata al computer con leffetto brina e poi colorata di un blu elettrico e ora sembrava un quadro, con i margini delle cose che risplendevano quasi fossero fatti di neon. « Te la regalo» disse Elisa - e te la salvo anche sulla chiavetta così ce lhai sempre con te!
Talvolta a Lucia sembrava che lamica la capisse più di tutti gli altri. Quando stava male, la Eli se ne accorgeva subito e allora faceva una cosa, come quella della foto appunto, e lei poi si sentiva meglio. Finirono la ricerca di storia con Internet e Wikipedia. E dopo, su Facebook Lucia mise «parteciperò» allevento di Robi, pubblicarono il testo di una canzone dei Negramaro, andarono a vedere il profilo di Davide e gli chiesero lamicizia che lui accettò.
Mentre erano lì che chattavano, qualcun altro chiese lamicizia a Lucia. « E questo chi è?» domandò Elisa. Bruno, bello come un personaggio di quei telefilm americani dove abitano tutti nello stesso appartamento, Matteo nelle immagini del profilo guidava unauto sportiva, rossa e talmente lucida che veniva voglia di morderla. « Non lo so, però è proprio carino». «Ma, Luci, avrà tipo trentanni». È vero, è grande, pensò Lucia.
E però, forse un po per farsi vedere dalla Eli, che era più timida e quando lei si mostrava coraggiosa la guardava sempre con un misto di ammirazione e invidia; e un po perché ce laveva coi suoi genitori e loro erano sempre lì a dirle di stare alla larga da quelli grandi, alla fine Lucia cliccò su conferma e lei e Matteo diventarono amici.
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