Cronaca locale

"Made in Milan" Quei set tra Brera e la Martesana

La rassegna Filmmaker dedica una settimana alle produzioni indipendenti ambientate sul territorio. All’Oberdan le pellicole in anteprima che raccontano i quartieri cittadini e le campagne fuoriporta

"Made in Milan" 
Quei set tra Brera 
e la Martesana

Milano e la Lombardia protagonisti di spicco di Filmmaker, il festival internazionale di cinema indipendente, che quest'anno festeggia la sua trentesima edizione. La manifestazione, disseminata in vari luoghi della città, entra nel vivo in questi giorni (Spazio Oberdan, fino al 30 novembre, info: www.filmmakerfest.org), con la presentazione delle nuove realizzazioni che Filmmaker ha contribuito a produrre (sezione Passaggi a Milano, cinque titoli di registi per lo più milanesi) e il cinema dedicato alla riflessione e all’approfondimento del territorio lombardo, firmato da autori nuovi e da vecchie conoscenze: Titta Raccagni sceglie di concentrarsi sul quartiere che meglio conosce e con Martesana - Le stagioni in città, seguendo l'andamento del canale che si insinua nella metropoli meneghina, propone situazioni curiose; Claudia Cipriani in Lasciando la baia del re, cerca invece un'alternativa, magari utopica, al suo lavoro nel quartiere della Stadera; Francesco Bertocco, debuttante assoluto, in The Black Yellow Tree, con l'uso di filmini amatoriali girati tra gli anni '50 e '70 messigli a disposizione dall'archivio di «Storie digitali», inventa un luogo lontano dove ambientare storie e incubi del presente. Chi apparentemente sembra rimuovere la città è invece Anna Franceschini, regista di Nothing is Mysterious: con A Fact That is Well Explained offre infatti allo spettatore un bizzarro e misterioso scambio tra umano e sintetico.
Ancora lombardi tra gli autori del programma (in totale 44 titoli, la maggior parte in anteprima italiana), suddivisi in varie sezioni tra cui, oltre al già citato Passaggi di Milano, il Concorso internazionale (in competizione i titoli dei lombardi Giovanni Maderna e Andrea Caccia), Fuoriformato (da segnalare In una foto di Giuseppe Baresi e Simonetta Fadda che, a partire da una foto di Uliano Lucas, raccontano il quartiere di Brera), MilanoMetropoli, la consueta sezione non competitiva nella quale i registi in erba indagano con brevi video situazioni sia cittadine sia ambientate in altri luoghi. Cinque i registi, sei le proposte: Bianco giallo rosso nero. Un'avventura cromatica, viaggio reale con infinite sfumature di significato, di Alice Guareschi; In Lomellina racconto delle lunghe giornate nella campagna lombarda, diretto da Bruno Chiaravalloti; Salut! Hallo! Hello!, fugace tentativo di registrare l'attimo fotografico, regia Diego Marcon; Storie di fantasmi per adulti, una canzone country d'amore di Diego Marcon; Te recuerdo, ricordo dell'esperienza del regista in una Milano invernale, diretto da Pierre Chosson; Trittico carcerario (Pane nero, In galera ci vanno i fessi, Videolettera di A.G. dal carcere), immagini rubate e una manciata di testimonianze riprodotte dalla voce della regista stessa, diretti dalla milanese Antonella Greco.

In chiusura, quattro incontri sulla fotografia cinematografica, la formazione dei documentaristi e il cinema a Milano, cui si aggiungono gli omaggi a Kark Kels, Corso Salani e Michelangelo Frammartino, il regista di origini calabresi, nato e vissuto a Milano, a cui il Festival domani dedica un workshop, e le proiezioni de Il dono e Le quattro volte, presentato a Cannes 2010 che l'ha consacrato alle cronache internazionali.

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