«Mai digiunato, neppure in Turchia»

«È impossibile saltare i pasti e allenarsi seriamente. Ma so che qualcuno lo fa»

Como, Modena, Torino, Treviso e adesso Padova, ovunque ha lasciato rimpianti. È il giocatore più grintoso che abbia mai visto, scrive un tifoso del Como. Un altro dice: mi spiace che se ne sia andato, ma io continuo a seguirlo. Un fan granata scrive che Music ha volontà da vendere e non lo scorderà mai. Lui, Vedin Music, bosniaco di Doborovci classe 1973, musulmano e sposato da 12 anni con una ragazza del suo Paese con due figli di 9 e 5 anni, è arrivato da noi nel settembre del 2001 e non se n’è più andato. Acquistato come attaccante, oggi è stato retrocesso a difensore di fascia nel Padova in C1: «In fondo è stato il mio ruolo per 45 partite in nazionale - dice -, fare il terzino non sminuisce la mia carriera». A Padova sono convinti che sia stato l’acquisto più importante: serio, riservato, inserito, lontano da qualunque stupido stereotipo.
Cosa pensa dell’Italia?
«Posso dire cosa penso del calcio italiano: fisico, tattico e tecnico. Completo».
E lei come si trova?
«All’inizio si fa molta fatica, poi se si è dei professionisti si lavora e tutto si supera. Ho giocato in tante squadre, tutte esperienze positive, il Torino la più importante, il Toro non si scorda».
Essere musulmano le ha creato fastidi?
«Mai».
Lei frequenta qualche comunità islamica?
«Non credo ne esista una a Padova. Se esiste non so dove si trovi, sono musulmano ma frequento gli altri compagni della squadra, e della mia o della loro fede non si parla mai».
Frequenta amici musulmani?
«L’unico è Zlatan Muslimovic, il centravanti dell’Atalanta, musulmano e bosniaco come me, lui è di Banja Luka. Ogni tanto ci vediamo, siamo buoni amici».
Venerdì 14 settembre è iniziato il Ramadan, come fate a mettere assieme digiuno e allenamenti?
«Non ho mai digiunato durante il Ramadan, neppure quando ero agli inizi della carriera in Turchia all’Istanbulspor o al Antalyaspor. Ero in serie A e se giochi a certi livelli non puoi digiunare e allenarti seriamente, non hai tempo di recuperare, fai lavorare male il tuo fisico. Restare tutto il giorno senza mangiare e senza bere è impossibile».
Conosce qualche suo collega che invece è musulmano ortodosso?
«Kenan Hasagic gioca a Istanbul, è anche lui bosniaco e fa il portiere ma non credo che il ruolo significhi qualcosa.

Lui durante il periodo del Ramadan è molto severo con se stesso. In Turchia ne conoscevo altri che rispettavano il Ramadan ma solo nei primi tre giorni della settimana, poi in prossimità dell’incontro si alimentavano come tutti gli altri».

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