Malpensa, 80 milioni per affrontare la crisi

Malpensa, 80 milioni per affrontare la crisi

Ieri è stato firmato al ministero del Lavoro, l’accordo che rende disponibili i fondi per gli ammortizzatori sociali in deroga per i lavoratori coinvolti nella crisi di Malpensa: 40 milioni per quest’anno e altrettanti per il prossimo. L’accordo stabilisce che Lombardia e Piemonte concorderanno il riparto degli 80 milioni in base alle rispettive esigenze e che le parti istituzionali e sociali coinvolte dovranno stipulare accordi territoriali coi quali verranno definiti il numero dei lavoratori destinatari dei trattamenti, i requisiti di accesso, le procedure per la concessione e le modalità di gestione delle risorse. Questi accordi sono già in fase di elaborazione da parte della «Segreteria tecnica» del «tavolo istituzionale sulla crisi Malpensa», di cui fanno parte anche le Province e le Camere di commercio.
L’accordo recepisce il protocollo d’intesa che le due Regioni e le Province interessate alla «crisi» hanno sottoscritto lo scorso 16 maggio, col quale hanno concordato sulla necessità di intervenire d'urgenza nell’affrontare la situazione e hanno stabilito che i programmi di gestione della crisi occupazionale dovranno essere finalizzati al recupero e allo sviluppo del territorio per aiutare le imprese che rischiano il tracollo e per offrire alle migliaia di lavoratori che vi lavorano le garanzie.

«La firma di questo accordo - ha commentato l’assessore Rossoni - attesta la volontà comune di tutti i livelli istituzionali, delle parti sociali e dei datori di lavoro di rispondere con rapidità ed efficacia a un problema serio: il destino dei lavoratori dell’area Malpensa. Restano da stabilire, all’interno della Segreteria tecnica, i criteri con cui individuare le imprese coinvolte nella crisi e quindi il numero esatto dei lavoratori interessati».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica