Cade in mare per il forte vento, disperso un uomo a Fiumicino. Era andato a fare una passeggiata lungo il molo del Porto canale, quando, sporgendosi dalla banchina, è finito in acqua travolto dal maestrale. Inutile ogni tentativo di soccorrere il poveretto, scomparso in pochi secondi nelle acque del Tevere a pochi metri dalla foce. Ad allertare carabinieri e capitaneria di porto alcuni testimoni. È accaduto alle 16,45 di ieri nella cittadina tirrenica, lungo la sponda destra del ramo artificiale del fiume. Sul posto i sommozzatori dei vigili del fuoco, carabinieri e guardia costiera. Le condizioni a dir poco proibitive del tempo hanno impedito agli elicotteri di alzarsi in volo e alle motovedette di salpare alla ricerca disperata della vittima. Insomma, un incidente che probabilmente si trasformerà in tragedia. Certo è che luomo, un pescatore sulla cinquantina, poco prima della caduta è stato visto scavalcare una cancellata in ferro che delimita laccesso del molo sud. Probabilmente incuriosito dalla forte mareggiata, con onde che hanno superato i due metri e mezzo di altezza lungo il fiume, il cinquantenne deve essersi sporto troppo. Per qualche secondo dopo il tragico volo è stato visto annaspare nelle acque gelide del Tevere gridando aiuto, poi è sparito sul fondo, risucchiato dalla corrente. Non è la prima volta, del resto, che qualcuno finisce dentro la «Fossa Traiana». Era successo anche a un pescatore professionista nel dicembre del 1996: caduto in acqua, il suo corpo venne recuperato solamente lestate successiva a Focene. Condizioni meteo marine, del resto, proibitive, mare forza 5, vento a 30 nodi di velocità, non hanno agevolato i soccorsi. Anzi.
Intanto al secondo giorno di maltempo lungo tutta la costa laziale si contano i danni. Ostia, Fiumicino e Focene le più colpite, anche se gravi erosioni sono state registrate a Santa Marinella e Santa Severa a nord, Lido dei Pini, Anzio e Nettuno a sud. Decine di metri di arenile letteralmente divorati dal mare, cumuli di detriti sulle spiagge, scaraventati con la sabbia sulle strade confinanti. È il caso del lungomare Duca degli Abruzzi, a Ostia ponente, ma anche del lungomare delle Sirene a Torvajanica e del lungomare della Salute allIsola Sacra. Come ogni inverno strutture balneari allagate e scogliere frangiflutti messe a dura prova. Lo stato di allerta è sempre ai livelli massimi per le aree abitate di Fiumara Grande, la foce naturale del Tevere: a Passo della Sentinella sul versante di Fiumicino, allIdroscalo su quello di Roma. «Il pericolo viene dal mare - spiegano i volontari della Protezione civile da oltre 48 ore in piazza dei Canotti - quando il vento soffia verso terra impedendo al fiume di sfociare. Il livello del Tevere si innalza e, nei punti dove gli argini sono bassi, straripa». Da qui a finire sottacqua basta poco per le costruzioni abusive realizzate contro ogni logica sfidando le forze della natura.
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