Cultura e Spettacoli

"Le mamme a volte esagerano: mia figlia viene in tour con me"

Tutto esaurito a Milano per il concerto di Elisa. La cantante: "Non stravolgo i brani, mi piace far cantare i fan con me"

"Le mamme a volte esagerano: mia figlia viene in tour con me"

Una Elisa così non s’è mai vista. Ma neppure sentita. Dal vivo è ormai inarrestabile (stasera tutto esaurito al Mediolanum Forum di Assago) perché salta e balla con una naturalezza che chi se l’aspettava. E poi parla a ruota sempre più libera, proprio lei che alle domande dei giornali ha sempre preferito rispondere con le canzoni. Certo, si cambia. E lei lo ha fatto en plein air, crescendo con il suo pubblico e, adesso, crescendo anche la sua Emma, sette mesi, avuta dal compagno e bassista Andrea Rigonat. Qualche tempo fa lei ha detto: «La mia bambina si sveglia ancora tre volte per notte, questo è vero rock’n’roll». Non solo: Elisa è rock perché ha registrato l’album Heart mentre era incinta e ora se ne va a spasso per concerti portandosi dietro anche Emma, con tanto di pannolini e omogeneizzati. Questa oggi è la vera trasgressione, altro che video girati in mutande alla Lady Gaga.

Cara Elisa, non capita tutti i giorni di andare in tour così.
«Di certo è un bell’impegno. Però ho anche organizzato un calendario più stretto del solito. Finiremo il 23, poi farò altri concerti più avanti».

Comunque complimenti. Tanto più che nessuno la obbligava a farlo.
«Anche per registrare il disco, ho attraversato un bivio. Erano quasi cinque anni che non registravo un album di inediti, così mi sono messa di fronte alla realtà e ho detto: va bene, provo a fare tutto, disco e tour».

Missione riuscita.
«Direi che finora è andata molto bene e siamo già a più di metà. Sono una mamma on the road».

Dopo la maternità, Ilaria D’Amico ha detto: «Mettere al mondo dei figli, in Italia, è contro il mondo del lavoro». Il ministro Gelmini, anche lei neo mamma, ha invece risposto: «Sono poche quelle che possono davvero permettersi di stare a casa per mesi. Bisogna accettare di fare sacrifici». Lei li sta facendo.
«Sì, per lavori come il mio bisogna sapersi organizzare bene. Però penso che tutto si possa fare. È anche vero che tanti datori di lavoro in Italia sono terrorizzati dalla maternità. Credo che ci troviamo in una situazione che sconta le esagerazioni del passato. Diciamo che c’è stato un po’ di vittimismo al quale i datori di lavoro hanno reagito in modo forse esasperato».

È coraggiosa. E si vede anche nel suo show. Nell’iniziale «Vortexes» lei appare addirittura sospesa a mezz’aria.
«Ma è tutto lo show che scivola via benissimo».

Da «Luce (Tramonti a Nord est)» a «Broken» lei ha ormai molti classici in repertorio. In concerto Bob Dylan stravolge i suoi per non farli cantare al pubblico. Ligabue invece dice che non aspetta altro che la gente canti insieme con lui. Lei da che parte sta?
«Con Ligabue senz’altro. A dire la verità, nella data zero di questo tour ho cantato Luce con un arrangiamento diverso. Ma i fan sono rimasti spaesati.

E così ho deciso che loro vengono prima di tutto: il pubblico ha il diritto di ascoltare ciò che si aspetta».

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