Roma

Manca il numero legale per la seconda volta Seduta sciolta: è bagarre

Critiche dell’Ulivo agli assenti: «Il dovere di tutti i consiglieri è quello di partecipare alle sedute»

«Grazie colleghi per il sostegno che date a questa città». Con queste parole, pronunciate in senso ironico, il presidente del consiglio comunale Mirko Coratti ha sciolto la seduta di ieri per mancanza del numero legale al momento della votazione su un emendamento alla delibera di Casale Grottoni. La stessa scena di giovedì, quando, mancando il numero legale per aprire i lavori, la seduta era stata rinviata a ieri. Una delibera, questa, destinata a suscitare una spaccatura nella maggioranza.
In aula, al momento della votazione, erano presenti 12 consiglieri dell’Ulivo su 22, uno dell’Italia di mezzo, uno dell’Udeur su 4 (lo stesso Coratti), nessun Verde, nessun Prc, uno della Lista civica e nessuno del Pdci. Non hanno votato i consiglieri dell’opposizione, escluso Fabio Sabbatani Schiuma (Indipendenti). Particolarmente aspre le critiche del capogruppo dell’Ulivo, Pino Battaglia, ai colleghi «assenti» e al Prc: «Il dovere di tutti i consiglieri, maggioranza e opposizione, è quello di partecipare alle sedute del Consiglio. Non farlo significa assumersi una grande responsabilità di fronte agli elettori. Considero grave l’atteggiamento del Prc che deve decidere se si considera parte di questa maggioranza. Vedremo cosa accadrà quando arriveranno in aula le delibere dell’assessore di Rifondazione». La capogruppo Adriana Spera gli ha risposto: «Anche la maggioranza deve decidere, Rifondazione comunista deve essere trattata come una forza politica. Questa è normale dialettica. E poi sono mesi che chiediamo le carte relative alla delibera».
La delibera di Casale Grottoni, che è uno degli interventi di attuazione del programma di compensazione previsto dal variante delle certezze e dal prg, prevede una struttura commerciale, servizi pubblici, un comparto destinato a edilizia residenziale pubblica (Erp) di 80 alloggi, infrastrutture per la mobilità, la realizzazione di un parco e la ristrutturazione di Casale Grottoni. «Le carte di cui parla la Spera - spiega l’assessore all’Urbanistica Roberto Morassut - sono state date a tutti i consiglieri. Le delibere infatti prima di arrivare in aula passano nei municipi e nelle commissioni consiliari competenti». E se una delle critiche mosse dal Prc riguarda il fatto che gli alloggi Erp «sorgeranno accanto a un elettrodotto di Acea», come aveva detto giovedì Spera, Morassut risponde: «Il comparto residenziale si può collocare in diversi punti, tutto è ancora da definire. Mi pare importante che in un momento così serio sull’emergenza abitativa l’amministrazione ottenga gratis di realizzare, a costo zero, case popolari piuttosto che espropriare aree dell’agro romano». Rispondendo ai Verdi che voteranno a favore della delibera solo se prima del centro commerciale saranno realizzate le infrastrutture, l’assessore ha detto di essere «già d’accordo».
«Oggi in aula si è dimostrato che di fronte al pretestuoso attacco del consigliere Nanni avevo ragione a parlare di ipocrisia della sinistra», commenta Michele Baldi, capogruppo di Fi in Campidoglio.

«Questa è l’ennesima dimostrazione di immobilismo di una maggioranza che ha in sé idee radicalmente opposte dello sviluppo urbanistico di questa città», dice Luca Gramazio, consigliere comunale di An.

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