«Con Mancini non sarei stato così paziente»

Gilardino farà coppia con Oliveira, Inzaghi ancora in panchina. «Il quarto posto resta il nostro obbiettivo minimo»

Maria Teresa Conti

Il derby delle isole rischia di diventare per il Palermo di Guidolin la partita più difficile. È infatti una squadra «incerottata» e piena di problemi quella che stasera affronterà il Cagliari al Sant'Elia. Oltre agli squalificati Corini e Biava mancheranno infatti la seconda punta Di Michele, infortunatasi contro il Torino (contrattura muscolare al bicipite femorale destro), Diana, Agliardi e Capuano. Guidolin corre ai ripari e inventa un tandem centrale difensivo composto da Barzagli e Dalla Fiore, ma non si esclude che all'ultimo momento possa esserci l'esordio in campionato di Bovo. La squadra rosanero giocherà con un 4-4-1-1 molto coperto. Esterni di difesa saranno Zaccardo e Pisano, mentre a centrocampo verranno schierati Cassani, Guana, Simplicio e Bresciano. Poco più avanti Brienza a lanciare l'unica punta, Amauri.
I rossoblù sono un po' la bestia nera dei rosanero: contro il Cagliari, in serie A, il Palermo non ha mai vinto. Di contro Amauri è la bestia nera del Cagliari, visto che proprio ai sardi ha messo a segno due reti, giocando nel Messina e nel Chievo. Il presidente Zamparini, finora molto prudente, si sbilancia: «Se il Palermo sarà campione d'inverno, anche con l'Inter, allora davvero ne vedremo di belle, anche se ritengo che il campionato lo vinceranno i nerazzurri.

Quanto a Mancini, io con lui non avrei avuto la stessa pazienza di Moratti, ma solo per il mio carattere e non per i demeriti di Mancini. Con l’ambizione che ho io, avessi una società come l’Inter, vorrei vincere lo scudetto tutti gli anni. Per cui, uno che non lo vince, andrebbe a casa».

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