La fascetta in copertina recita: «Dal capolavoro di Tolstoj la fiction di Raiuno con Alessio Boni, Violante Placido, Clemence Poesy e Andrea Giordana». Il capolavoro in questione è nientemeno che Guerra e Pace (Garzanti), uno dei romanzi per eccellenza, di quelli che devi aver letto e se non l'hai letto ce l'hai lì sul comodino che stavi appunto per cominciarlo (come la Recherche di Proust). E se in questo nostro pazzo mondo contemporaneo, dove le librerie sono più frenetiche di un manager in carriera, si usa la televisione addirittura per vendere Tolstoj, già si odono i maestrini dalla penna rossa storcere il naso: ossignora mia a che livello siamo arrivati, non ci sono più neanche i classici di una volta.
Eppure se vogliamo fare un discorso serio, meglio dire che la televisione dà ai classici una seconda vita. Se il fine è vendere libri, anche la fascetta che «insudicia» il grande Tolstoj si può accettare. Si vede già il professorino alzare il dito e obiettare: ma chi compra Tolstoj perché ha visto la fiction di Raiuno non è un lettore. E allora? Meglio un non lettore che compra il libro che un lettore che non lo compra. I titoli che non si esauriscono in una stagione sono una parte cospicua della produzione letteraria e rischiano di essere sepolti dalle pile di novità. Per questo gli editori più accorti hanno cercato di svecchiare le proprie collane. Pensate alla Bur che si inventò i Best-classici (Kierkegaard, Plutarco o Apuleio, dove best evoca anche «il meglio di...» come in una compilation, ma anche il best-seller) e mandò in libreria Sant'Agostino e Meneghello, Austen o Dumas con quarte di copertina firmate da Antonio Pascale o Tiziano Scarpa come testimonial per un pubblico più giovane.
Come dice lagente letterario Andrew Wylie, uno dei più potenti e ricchi del mondo, esistono tre tipi di lettori: quelli interessati alla lettura di opere intelligenti, quelli interessati alla lettura di opere non intelligenti e quelli non interessati alla lettura. Chi legge Guerra e Pace perché ha visto Raiuno a quale categoria appartiene? A voi la risposta.
caterina.soffici@ilgiornale.it
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