Manovra da 25 miliardi nei prossimi due anni

Tra il 2011 e il 2012 il governo metterà in atto una correzione dei conti pubblici pari all’1,6% del Pil. In termini assoluti, la manovra necessaria a mantenere gli obiettivi di bilancio varrà circa 25 miliardi di euro, suddivisa in parti uguali (0,8%) nei due anni. Nessun intervento correttivo, invece, sui conti di quest’anno. La correzione dei conti è confermata nella «Ruef», la Relazione unificata sull’economia e la finanza pubblica, resa nota ieri dal dicastero guidato da Giulio Tremonti. Le misure per il miglioramento dei conti saranno inserite nell’aggiornamento estivo della manovra triennale e nella finanziaria (da quest’anno si chiama «legge di stabilità»), da presentare alle Camere entro il 15 novembre.
I conti italiani sono «assolutamente in ordine», dice il premier Silvio Berlusconi commentando i contenuti della Relazione nel corso del suo insediamento al ministero dello Sviluppo, e tuttavia il rigore di bilancio è per l’Italia «la priorità assoluta».
Il governo, si legge nella Relazione unificata, «intende mantenere gli impegni assunti in sede europea, confermando il processo di consolidamento finanziario: gli obiettivi programmatici di indebitamento netto restano fissati al 3,9% del Pil nel 2011, e al 2,7% nel 2012. Il mantenimento degli obiettivi - si legge ancora - individua una manovra correttiva sul saldo primario pari, in termini cumulati, a circa l’1,6% del Pil nel biennio».
Per quanto riguarda il 2010, il rapporto deficit-Pil si collocherà al 5%. Il debito pubblico resterà superiore al 116% del Pil sia quest’anno che nel 2011, per poi calare al 114,6% nel 2012. Aumenterà l’onere per gli interessi , dal 4,9% del Pil di quest’anno al 5,2% nel 2011 e al 5,4% nel 2012. Nonostante ciò, l’avanzo primario (ancora negativo quest’anno) dovrebbe raggiungere l’anno prossimo l’1,3% del Pil, e migliorare ancora al 2,7% nel 2012. Nel confronto con i principali partner europei sul deficit, i numeri vedono in vantaggio l’Italia. Ad esempio, la Francia dovrebbe far segnare un -4,7% l’anno prossimo, il Regno Unito un -8,1%, la Spagna un -6,3%.
In Italia, il saldo di bilancio corretto per il ciclo economico, e al netto delle una tantum, è atteso al -3,3% quest’anno, al -2,5% l’anno prossimo e al -2% nel 2012.
Dall’inizio di quest’anno, osserva il documento del Tesoro, i segnali di ripresa si stanno rafforzando. Il ministero stima una crescita dell’1% nel 2010, dell’1,5% nel 2011 e del 2% nel 2012. «La mancanza di squilibri di rilievo nel settore immobiliare, in quello finanziario, nei confronti dell’estero e nella situazione finanziaria di imprese e famiglie - osserva il rapporto di via XX Settembre - rende la ripresa dell’economia italiana più solida e sostenibile, anche se ancora graduale». Il mercato del lavoro è visto in miglioramento: il tasso di disoccupazione dovrebbe calare progressivamente dall’8,4% di quest’anno all’8% nel 2012.
Il Tesoro stima scarse tensioni sui prezzi. Il tasso d’inflazione programmata - una delle cifre più importanti della Ruef, in quanto rappresenta un riferimento per gli aumenti contrattuali - si colloca all’1,5% medio nel triennio 2010-2012.

Per quest’anno l’aumento dei prezzi non supererebbe l’1,3%. Un’occhiata infine alla pressione fiscale, che Tremonti stima in diminuzione nel triennio: passerebbe dal 42,5% del Pil di quest’anno al 42,1% nel biennio successivo.

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