Manovra, ecco tutte le modifiche Contributi dalle pensioni d'oro

Stretta sulla manovra: venerdì il "sì" definitivo a Montecitorio. Tremonti illustra il piano all'Abi: "Decreto rafforzato su tutto il quadriennio". In arrivo numerose modifiche. Il ticket sanitario sarà introdotto da subito. Arriva il contributo di solidarietà del 5-10 per cento sulle pensioni d’oro. Si anticipa al primo gennaio 2013 (anzichè dal 2014) l’aggancio delle pensioni all’aspettativa di vita. Sale dal 45 al 70% rispetto al testo origianrio della manovra l’indice di indicizzazione delle pensioni medie

Manovra, ecco tutte le modifiche 
Contributi dalle pensioni d'oro

Roma - Venerdì sarà finito tutto. E la manovra sarà approvata. Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, assicura che "il decreto per il pareggio di bilancio sarà rafforzato su tutto il quadriennio e approvato entro venerdì". Il ministro dà anche un segnale al parlamento sottolineando che "accompagnerà" la manovra economica per tutto il suo percorso. Ma è pessimista sulla crisi: "Tutto quello che ha causato la crisi è ancora presente, niente di quello che doveva essere fatto è stato fatto".

In arrivo mondifiche al decreto Potrebbe essere reintrodotto da subito il ticket sanitario: è questa una delle modifiche allo studio da apportare al decreto legge con la manovra. Secondo quanto riferiscono fonti parlamentari di maggioranza, potrebbe essere bloccata la copertura finanziaria da circa 480 milioni di euro che consentiva di sospendere i ticket da 10 euro sulle visite specialistiche e da 25 euro sul codice bianco del pronto soccorso fino al 31 dicembre 2011. Con questa operazione il ticket scatterebbe immediatamente. Arriva il contributo di solidarietà del 5-10% sulle pensioni d’oro. In particolare il testo stabilisce che dal 1 agosto 2011 al 31 dicembre 2014 i trattamenti pensionistici superiori ai 90mila euro lordi annui siano assoggettati a un contributo di solidarietà pari al 5% della parte eccedente il suddetto importo fino a 150mila euro e al 10% per la parte eccedente l’importo di 150 mila euro.

Rimodulata l'imposta sul dossier titoli Cambia l’imposta di bollo sul dossier titoli: secondo l’ultima versione del relatore alla manovra, sarà di 34,20 euro per i depositi sotto i 50mila; 70 euro tra 50mila a 150mila; 240 euro da 150mila a 500mila euro; 680 euro per depositi superiori ai 500mila euro. Poi dal 2013 tra 50mila e 150mila si pagheranno 230 euro; tra 150.000 e 500.000 780 euro e 1.100 euro per depositi oltre i 500mila euro. La relazione spiega che la norma riguarderà circa 22 milioni di titoli con un recupero di gettito su base annua di circa 897 milioni per i primi due anni e circa 2.525 milioni per gli anni a partire dal 2013.

Anticipato l'aggancio alle pensioni Si anticipa al primo gennaio 2013 (anzichè dal 2014) l’aggancio delle pensioni all’aspettativa di vita. Dal 2013 dunque l’incremento sarà di 3 mesi perchè verrà assorbito l’incremento della speranza di vita già registrato nel triennio precedente risultante superiore (4 mesi). Per gli anni successivi (dal 2016) la stima degli adeguamenti triennali è pari a 4 mesi fino a circa il 2030 con successivi adeguamenti inferiori (3m mesi) i fino al 2050 circa. L’adeguamento cumulato al 2050 è pari a circa 3 anni e 10 mesi.

Pensioni medie indicizzate al 70% Sale dal 45 al 70% rispetto al testo origianrio della manovra l’indice di indicizzazione delle pensioni medie, ammontanti a circa il triplo degli assegni minimi (attorno ai 1.428 euro al mese). Confermato la piena indicizzazione inferiori a quella soglia e l’azzeramento per quelle superiori a cinque volte il minimo, ciò di circa 2.380 euro mensili.

Taglio alle agevolazioni fiscali Scatta il taglio delle agevolazioni fiscali ma non si applicherà nel caso in cui entro il 30 settembre 2013 sarà esercitata la delega fiscale. L'emendamento alla manovra stabilisce che i regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale siano ridotti del 5% per l’anno 2013 e del 20% dal 2014. Il gettito previsto a copertura del deficit è di 4 miliardi nel 2013 e 20 nel 2014.

Dismissioni delle partecipazioni statali Scatta dal 2013 il programma per la dismissione di partecipazioni azionarie dello Stato e di enti pubblici non territoriali. Le modalità di alienazione saranno stabilite con decreti del ministero dell’Economia. Il ministro riferirà al Parlamento entro il 30 giugno di ogni anno. Il governo inoltre formulerà alle categorie interessate proposte di riforma in materia di liberalizzazioni delle attività economiche. Ma se così non fosse, trascorsi 8 mesi dalla data di entrata in vigore della manovra, "ciò che non sarà espressamente regolamentato sarà libero".

Al via le privatizzazioni Il governo dovrà avviare le privatizzazioni, ha detto poi il ministro, sottolineando che "passata la crisi, che ha bloccato tutto, dobbiamo certamente iniziare un processo di privatizzazioni". Nella manovra entreranno però misure per le liberalizzazioni, consentendo piena libertà se non sono previsti vincoli particolari. "Entro sei mesi in tutto il campo delle attività, se non è previsto niente di diverso, allora tutto è libero. È una norma europea scritta in inglese", ha spiegato il ministro, "che abbiamo volentieri tradotto e che ho come l’impressione che oggi entrerà nella manovra". Poi commenta quello che è successo negli scorsi giorni: "Il problema del balzo dei premi di rendimento è un problema europeo. In discussione non c'è un solo Paese ma l'idea stessa di Europa. Cos'è e dove va. La speculazione è un fattore importante, ma il fattore politico è la fiducia, cioè dove va e come agisce la macchina politica. Dal 2003 ho proposto gli eurobond, credo sia l’unica soluzione possibile". Al termine della Conferenza dei capigruppo, il capogruppo della Lega Marco Reguzzoni ha fatto sapere che il governo porrà la questione di fiducia alla Camera sulla manovra economica.

Venerdì il voto alla Camera Il voto finale sulla manovra economica si terrà nell’aula della Camera venerdì 15 luglio, alle ore 19. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Il calendario è stato definito dando per scontata la richiesta del voto di fiducia da parte del governo sul decreto. Dalle 10 alle 14.30 si svolgerà la richiesta della fiducia e le dichiarazioni di voto. Subito dopo ci sarà il voto sulla fiducia. I lavori riprenderanno alle 16 e fino alle 17.30 ci sarà la discussione sugli ordini del giorno. A seguire le dichiarazioni di voto e, alle 19, il voto finale sulla manovra. 

L'Fmi approva la manovra Anche il Fondo monetario internazionale approva la manovra economica: "L'impegno delle autorità a ridurre il deficit sotto il 3% nel 2012 e vicino allo zero nel 2014 è positivo. Il recente pacchetto di misure di medio termine è un importante passo in avanti per rendere questi obiettivi raggiungibili. L’attuazione del pacchetto è essenziale", scrive l'Fmi nell’Article IV sull’Italia, che considera ancora non immune dal rischio di contagio e vulnerabile alle turbolenze del mercato. Il Fondo chiede inoltre un consolidamento fiscale bilanciato che si basi "su una razionalizzazione delle spese in base a chiare priorità. L’intenzione del governo di intraprendere un'ampia revisione delle spese pubbliche è incoraggiante. La revisione dovrebbe tradursi in un calo delle spese e in un miglioramento dell’efficienza del settore pubblico". Il sistema fiscale invece "dovrebbe essere semplificato per supportare la crescita e la revisione in corso da parte del governo dei regimi fiscali è positiva. Sono necessari progressi sulle riforme strutturali: un ampio pacchetto di riforme è necessario per aumentare ulteriormente la produttività e rafforzare il potenziale di crescita". L’Italia sta infatti sperimentando secondo l'Fmi una crescita economica "modesta" spinta dalle esportazioni. La priorità è rafforzarala e alimentarla "con riforme che affrontino la bassa produttività, l’inefficiente settore pubblico e il divario fra il Nord e il Sud. Il debito pubblico italiano è elevato e lo resterà a causa di ostacoli strutturali di lunga data". L’obiettivo del governo quindi "deve essere quello di continuare il risanamento di bilancio per ridurre l’elevato debito pubblico, mantenere stabile il settore finanziario e aumentare il potenziale di crescita con riforme strutturali".

Anche Bankitalia soddisfatta "La situazione impone decisioni rapide e coraggiose", afferma il vicedirettore generale della Banca d'Italia Ignazio Visco. "Il decreto in discussione in Parlamento accelera il processo si riduzione del debito il cui avvio è previsto nel 2012, permette il sostanziale conseguimento dell'obiettivo di disavanzo fissato per il 2013, riduce ulteriormente lo squilibrio nell'anno successivo portandolo circa all'1% del prodotto. Esso va approvato al più presto. Bisogna anticipare la definizione delle ulteriori misure necessarie a conseguire il pareggio di bilancio nel 2014". Anche per Bankitalia, inoltre, è importante rilanciare la crescita del Paese: "Lo sforzo per elevare il potenziale di crescita dell'economia va intensificato, dando attuazione a misure incisive in tempi rapidi. Ne risulterà accresciuta la fiducia nell'azione di risanamento con il fondamentale dividendo di un duraturo ritorno degli spread su livelli commensurati alla forza potenziale dell'economia italiana". Visco, poi, si è soffermato sulle singole norme della manovra: "Va valutato positivamente l'anticipo al 2014 del meccanismo che lega l'età di pensionamento alla speranza di vita. Si sarebbe potuto intervenire più decisamente per correggere alcune disparità di trattamento tra diverse categorie di lavoratori. In particolare, è stato rimandato al 2020 l'avvio del processo di allineamento (peraltro estremamente graduale, che si prolungherà fino al 2032) dell'età di pensionamento delle lavoratrici del settore privato a quella degli uomini e delle lavoratrici del pubblico impiego".

La manovra, inoltre, aumenta solo lievemente la pressione fiscale: "Sebbene il Def prefigurasse una correzione sostanzialmente basata su tagli di spesa, nel decreto legge le misure sulle entrate determinerebbero i due quinti dell'aggiustamento nel 2013 e oltre un quarto nel 2014; ciò comporta un lieve aumento della pressione fiscale rispetto al 2010".

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