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Un manuale di sesso per alunni manda Zapatero dietro la lavagna

Manila Alfano

Zapatero bocciato da genitori e professori. A pochi mesi dall’ultima grande protesta contro la riforma scolastica che declassa l’insegnamento della religione, le famiglie spagnole e gli insegnanti tornano a dire «no».
Questa volta sotto accusa è la «guida sessuale per bambini dai 6 ai 12 anni» pubblicata e distribuita dal ministero dell’Educazione in tutte le scuole. Il manuale sul sesso proprio non piace perché se da una parte i genitori intravedono uno sconfinamento del governo su un tema così delicato, dall’altra gli insegnanti protestano chiedendo più matematica e meno sessuologia nelle scuole. Il foro spagnolo per la famiglia ha annunciato di voler andare fino in fondo e, «se non verrà ritirata immediatamente la guida dalle scuole, si arriverà in tribunale». L’organizzazione considera l’iniziativa «un’intromissione gravissima», nell’ambito delle responsabilità dei genitori e ha accusato il governo di trasformare la sessualità degli spagnoli in materia politica dello Stato. Il vicepresidente del foro avverte: «Non permetteremo a nessuna amministrazione di insegnarci come educare i nostri figli su una materia così delicata per la formazione della personalità dei bambini come la sessualità».
Il testo in questione si presenta come una vero e proprio manuale, dedicato a genitori e insegnanti per spiegare il sesso a bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni. È una guida completa che fa riferimento a tutte le tematiche possibili: dalla relazione sessuale tra adulti all’omosessualità, alla masturbazione. C’è per esempio il racconto di una madre a un figlio di 9 anni sul piacere dell’autoerotismo: non è un tabù, non è un peccato, «serve a conoscere il proprio corpo»
Il presidente dell’associazione genitori degli studenti, indignato, parla di ossessione. «È ormai evidente che il nostro governo è ossessionato dalla sessualità. Sono loro piuttosto che dovrebbero procurarsi una guida psicologica». Secondo l’associazione spetta solo ed esclusivamente ai genitori risolvere i dubbi dei loro figli, compresi i tempi e i modi: «Non paghiamo le tasse per vedere pubblicate guide del tutto fuori luogo».
Ma c’è anche chi difende la guida e la considera molto utile. Lola Abellò, presidente dei genitori laici, è una di loro. «Senza una guida rischiamo di arrivare tardi. I bambini ricevono molte informazioni, ma sono esposti anche a molta disinformazione». Ma il sindacato dei professori non ci sta e, pur ribadendo che spetta ai genitori scegliere come e quando parlare di sesso ai figli, sposta il dibattito sulle risorse che il governo dovrebbe impegnare per la formazione degli insegnanti. «Invece di stampare guide - dichiara Javier Carrascal, segretario del sindacato dei professori - il governo dovrebbe investire di più sulla formazione degli insegnanti con corsi di aggiornamento che preparano ad affrontare temi altrettanto differenti e delicati come la droga e l’educazione civica».
Intanto ieri a Madrid il premier ha partecipato a un meeting per riassumere i suoi primi due anni di governo con particolare accento sulle numerose riforme sociali attuate fino ad ora.

Il premier ha messo in chiaro, riferendosi soprattutto all’opposizione che «tutto quello che è stato fatto fino a qui resterà e nessuno lo potrà modificare».

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