Mondo

Marea nera, ira di Obama "Subito energia pulita" Bp: fondo da 20 miliardi

Obama chiede agli Stati Uniti di imbarcarsi in una "missione nazionale" per l'energia pulita: "Il futuro dell'energia pulita è adesso". Poi alla Bp: "Dovrà pagare per il disastro provocato dalla sua irresponsabilità". La compagnia stanzia 20 miliardi per i risarcimenti

Marea nera, ira di Obama  
"Subito energia pulita" 
Bp: fondo da 20 miliardi

Washington - Come durante la seconda guerra mondiale, come quando l'America ha mandato un uomo sulla Luna, il presidente Barack Obama ha chiesto agli Stati Uniti di imbarcarsi in una "missione nazionale" per l'energia pulita. "Il futuro dell'energia pulita è adesso", ha detto Obama che, nel suo primo, solenne discorso dall'Ufficio Ovale, ha detto che Bp "dovrà pagare per il disastro provocato dalla sua irresponsabilità".

I vertici del petrolio Oggi Obama incontrerà i vertici della multinazionale del greggio: ordinerà al presidente di Bp Carl Henric Svanberg e all'amministratore delegato Tony Hayward di "accantonare ogni risorsa necessaria per compensare i lavoratori e le imprese danneggiate dalla marea nera". Ma i negoziati con la multinazionale del greggio continuano. Nodo cruciale è se i lavoratori dell'industria del greggio rimasti senza lavoro per la moratoria sulle trivellazioni debbano essere indennizzati da Bp. Il presidente ha parlato per 18 minuti dall'Oval Office con toni battaglieri. Poco prima del discorso, scienziati federali hanno reso noto che le stime del geyser di greggio che fuoriesce dai fondali del Golfo del Messico sono assai più alte di quanto annunciato solo la scorsa settimana: fino a 60mila barili di greggio al giorno, pari a una Exxon-Valdez ogni quattro-sei giorni, abbastanza per riempire 22 volte ogni giorno lo Studio Ovale, ha calcolato un blog americano.

Il fondo di Bp Bp ha raggiunto un accordo preliminare con la Casa Bianca per istituire un fondo da 20 miliardi di dollari per il risarcimento dei danni causati dall’incidente alla piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico. Lo ha riferito una fonte vicina alla vicenda. Il fondo era stato chiesto dal presidente Obama.

Lo "zar delle coste" Obama ha annunciato di aver nominato il segretario alla Marina Ray Mabus "zar delle coste": avrà l'incarico di riportare la regione del Golfo del Messico alla sua particolare bellezza e ricchezza. La marea nera "é una epidemia", non la crisi di un momento e i suoi effetti "dureranno mesi e perfino anni", ha detto Obama. Paragonando la crisi del Golfo alle altre sfide che ha di fronte l'America - la recessione, la guerra contro al Qaida - Obama ha promesso che l'America combatterà questa perdita con tutto quell che abbiamo a disposizione e per tutto il tempo necessario". In un discorso a fosche tinte un tocco di ottimismo: presto Bp sarà in grado di catturare il 90 per cento della perdita.

L'allarme marea nera Le mosse della Bp sono, tuttavia, un tampone a fronte di un problema più vasto: "Abbiamo bisogno di regole migliori e migliori standard", ha detto il presidente secondo cui per evitare un bis della marea nera non c'é che una strada: "Il futuro dell'energia pulita è adesso", ha detto Obama esortando Capitol Hill a sbloccare la legge sull'energia da mesi ferma al Senato: "Le conseguenze dell'inazione sono davanti ai nostri occhi: ogni giorno mandiamo quasi un miliardo di dollari della nostra ricchezza in paesi stranieri per comprare petrolio.

Mentre oggi guardiamo al Golfo del Messico e vediamo una regione minacciata nel suo sistema di vita da una minacciosa nuvola di petrolio".

Commenti