La Margherita si spacca sul «Benvenuto»

Il benvenuto, quello ai presenti, è rimasto in forse fino alla fine, appeso all’incertezza sul numero legale. Perché Benvenuto, Romolo, non era gradito a una parte dei convocati. Ieri sera l’assemblea regionale della Margherita era chiamata a eleggere il nuovo presidente del partito, successore dell’attuale sindaco di Albenga, Tabò. La maggioranza rutelliana, che fa riferimento al segretario ligure Rosario Monteleone e al vicepresidente della Regione Massimiliano Costa, ha indicato il nome dell’ex consigliere regionale oggi in speranzosa attesa di un seggio alla Camera. Ma la minoranza, quel quarto del partito dallo spirito prodiano, fino all’ultimo ha sperato di ripetere il successo dell’assemblea precedente quando, complici i dissensi interni alla maggioranza, riuscì a far mancare il numero legale. Motivo: «La Margherita ha bisogno di un presidente di garanzia, non di un nome imposto da una sola parte».

La minoranza, fra gli altri Lorenzo Basso e Raffaele Caruso, chiede una gestione collegiale e liste elettorali unitarie, «tanto più oggi che a livello nazionale rutelliani e prodiani hanno trovato l’intesa sul progetto ulivista di Romano Prodi». La conta è andata avanti fino a notte.

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