Marocchina stuprata: Lega in piazza

(Quasi) incredibile ma (a un passo dal) vero, ecco Mario Borghezio in piazza per difendere la tredicenne marocchina violentata da un italiano. Foulard e cravatta padani, armato di megafono, arringa i cittadini del Gratosoglio che vanno a fare la spesa all’Esselunga. «Ci piacerebbe vedere una bella manifestazione di sdegno e di protesta oggi» ha scritto Michele Brambilla sul Giornale di ieri dopo la violenza dello stupro. L’europarlamentare, noto per i toni ritenuti sopra le righe persino dai leghisti, risponde alla chiamata e si precipita a portare il suo sostegno. «La Lega è imbestialita con i delinquenti, sia di nazionalità clandestina sia italiana. Non siamo né razzisti, né xenofobi» teorizza. Spiega perché è ancora più valida la tesi del Carroccio che bisogna aiutare gli extracomunitari a casa loro: «In Marocco non sarebbe mai successo, lì ci sono pene severe e più controllo sociale. Non questo buonismo».
Meglio il Marocco dell’Italia? Forse no: «Ma le nostre donne devono poter uscire sicure anche la notte. Per questo dico a Maroni: vai avanti così che vai bene. Legge e ordine. Ci vorrebbero anche le ronde». L’attacco al colpevole è con lo spadone: «Vergogna, una cosa così su una bambina.

È un figlio di buonadonna, ancora più grave perché è un nostro concittadino. È peggio perché tra un anno non torna nemmeno al suo Paese e non ha nemmeno la giustificazione di essere sradicato, senza famiglia». Insomma, l’aggravante è essere italiano.

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