Politica

Marrazzo bloccato dal Tar: no alle epurazioni nelle Asl

Il presidente del Lazio aveva silurato 16 manager. Storace: «Ha applicato in maniera distorta lo spoil system»

da Roma

Dovevano insediarsi dopo Ferragosto. Ma ora la nomina dei 16 direttori generali delle Asl del Lazio, voluti dal neopresidente della Regione Piero Marrazzo dopo aver silurato i manager precedenti, ignorando la naturale scadenza dei contratti di questi ultimi, fissata al 2006, non è più così certa. L’ultimo smacco per Marrazzo è arrivato ieri dal Tar del Lazio, che ha accolto il ricorso di Domenico Alessio, direttore del San Camillo-Forlanini, sospendendo la nomina del successore designato dalla Regione, Luigi Macchitella. Alessio resterà al suo posto almeno fino al primo settembre. E ci sono tutte le premesse perché anche i ricorsi degli altri manager defenestrati da Marrazzo vengano accolti: verranno discussi dallo stesso tribunale amministrativo che ieri ha castrato lo spoil system ospedaliero dell’ex telegiornalista, alle prese con un inizio di governo piuttosto complicato. «Stiamo cercando di ripristinare la legalità - ha spiegato polemicamente il direttore del San Camillo - in una situazione di palese ingiustizia: non si possono buttare fuori gli attuali manager senza una valutazione del loro operato».
Dal centrosinistra l’assessore regionale alla Sanità, il ds Augusto Battaglia, difende l’operato dell’amministrazione: «Abbiamo lavorato nel rispetto delle norme statutarie e lo dimostreremo, il provvedimento provvisorio del magistrato è solo un atto di natura tecnica, il magistrato non è entrato nel merito». E il responsabile Enti locali della Margherita, Giuseppe Fioroni, sostiene che proprio Storace avesse voluto estendere lo spoil system alle Asl.
Decisamente di diverso parere gli esponenti della Cdl. Secondo l’opposizione in Regione, la responsabilità del pasticcio sarebbe tutta di Marrazzo. E quanto alle accuse di Fioroni, è lo stesso Storace a replicare, accusando la nuova giunta di aver «applicato in maniera distorta lo spoil system». Sia perché «l’articolo 55 dello statuto regionale ne limita l’applicazione agli Enti dipendenti dalla Regione, mentre le Asl secondo il consiglio di Stato sono vigilate, non dipendenti dalla Regione», spiega il ministro della Salute, sia perché, «lo spoil system esige la fiducia tecnica, e non la fedeltà politica: la Costituzione obbliga i funzionari pubblici a operare nell’interesse della nazione, e non di questa o quella fazione politica».
E mentre il capogruppo regionale di Forza Italia Raffaele D’Ambrosio aspetta la maggioranza in aula «alla prima seduta del consiglio, per il dibattito straordinario sui problemi della Sanità e su questo in particolare», l’ex assessore regionale all’Agricoltura e consigliere azzurro Antonello Iannarilli parla di «metodi stalinisti» della giunta Marrazzo, «che fanno a pugni con la buona amministrazione: dovranno essere gli assessori e i consiglieri regionali di maggioranza ad assumersi ogni responsabilità e a pagare le richieste di risarcimento dei direttori delle Asl illegittimamente estromessi».

Anche il capogruppo in Regione dell’Udc, Luciano Ciocchetti, chiede di sospendere le assunzioni, e non risparmia una battuta caustica l’ex direttore dell’agenzia regionale di Sanità, Domenico Gramazio (An): «Il Tar ha sconfitto l’arroganza di Marrazzo e di Battaglia, che avevano cacciato i direttori per spartirsi le nomine tra i partiti che sostengono la nuova giunta».

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