«Marrazzo, l’agnello sacrificale del Pd»

«Il conto alla rovescia è già iniziato e Marrazzo è l’agnello sacrificale che il Pd ha scelto per riscattarsi politicamente da anni di malagestione regionale». È quanto sostiene il consigliere regionale e vicecoordinatore del Pdl Lazio Alfredo Pallone. «Questa notizia - spiega - conferma che le nostre critiche su una maggioranza votata solo all’immobilismo e alla conservazione del poltronificio, erano tutt’altro che approssimative. Ma se il Pd crede di potersi riaccreditare con un semplice maquillage e scrollandosi di dosso Marrazzo, si sbaglia di grosso - aggiunge Pallone che è anche candidato alle Europee -. Gli elettori hanno capito che le loro maggioranze allargate riescono a essere omogenee fin quando l’unica finalità è rappresentata dal potere, salvo poi trovarsi in disaccordo sui programmi e bloccare lo sviluppo». «È inquietante che ci si rivolga ai cittadini, gli stessi che affrontano decine di ore di attesa nei pronto soccorso dei nostri ospedali, parlando delle “tattiche migliori per vincere le prossime elezioni regionali”, piuttosto che di idee e programmi per risolvere i grandi problemi del Lazio».
Sulla stessa linea il consigliere regionale Pdl Massimiliano Maselli: «A casa Pd tira davvero una brutta aria. Le dichiarazioni del segretario regionale, Morassut, infatti annunciano la bocciatura definitiva della ricandidatura di Piero Marrazzo alle prossime elezioni regionali.

Contestualmente apprendiamo che è partita la campagna acquisti per allargare una maggioranza che è già un colabrodo. La vittima sacrificale non potrà che essere l’Udc, l’unico partito con il quale potrebbero pensare di allargare la coalizione».

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